Ieri mattina, a sorpresa, si sono spalancate le porte della casa circondariale di Castrogno per Pasqualina Spinelli, moglie di Achille Di Rocco e nella stessa giornata il dirigente dello specifico settore tecnico ha firmato l’ordinanza di sgombro di quanto ancora contenuto nell’alloggio revocato in via Lombardi nel quartiere Annunziata allo stesso Achille Di Rocco. Quest’ultimo era uscito dal carcere una quindicina di giorni fa ed era andato ad abitare con la moglie ed altri congiunti in un’abitazione di Contrada Marina, la stessa che venne sequestrata nel corso di un’operazione di Polizia su disposizione della Procura teramana e restituita proprio per dare un alloggio alla famiglia Di Rocco dopo che le era stato requisito l’appartamento popolare. I carabinieri di Giulianova, però, ieri mattina, hanno nuovamente dovuto dividere i due coniugi e si sono presentati a Marina di Mosciano per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte d’Appello di Ancona. Alla sua difesa era subentrato l’avvocato Di Nanna, che aveva sostituito il collega Sgura In base a questa ordinanza Pasqualina Spinelli dovrebbe scontare 9 anni di carcere per una serie di attività illecite, tra cui reati contro il patrimonio consumati nelle Marche negli anni novanta, il tutto condito, ma sarebbe il male minore, da una multa di 1200 euro.  Solo pochi giorni fa era stata arrestata una figlia dai carabinieri di Roseto per violazione degli obblighi di residenza domiciliare e proprio per questo era stata associata a Castrogno. Ci sarebbero state delle scese quasi drammatiche per l’abbandono e il ritorno in carcere della donna, in quanto nessuno aveva mai più pensato a come stessero lavorando i Tribunali e, infine, la Corte d’Appello, nelle Marche, per giudicare le sue azioni penalmente rilevanti e risalenti, come detto, agli anni novanta.  E, come se non bastasse, e per una fortuita coincidenza, sempre nella giornata di ieri è stata firmata l’ordinanza di sgombero dell’appartamento per quanto riguarda i mobili e quant’altro in esso contenuti, di proprietà della famiglia Di Rocco, che al momento dello sfratto tante cose non si sono potute portare dietro. Nell’ordinanza si concede alla famiglia dieci giorni di tempo per liberare l’alloggio in quanto lo stesso è stato assegnato ad altra famiglia che spinge per  entrarne in possesso, avendo tutti i requisiti in regola a cominciare anche dalla posizione in graduatoria.