Un piccolo di tredici mesi, figlio di genitori rumeni, residenti a Civitella del Tronto,  è stato “liberato” dall’auto, trasformata in un forno, dai carabinieri ed è stato portato in ospedale, dove i medici lo hanno sottoposto ad opportuna terapia, dimettendolo in serata.

 I genitori, entrambi rumeni, saranno denunciati per abbandono di minore. Si è temuta analoga tragedia ieri pomeriggio verso le 18 quando, alla centrale dei carabinieri, è arrivata la telefonata con la quale si segnalava che un bambino in apparente difficoltà respiratorie , era chiuso in un’auto parcheggiata davanti al Kursaal sul lungomare monumentale di Giulianova. A notare il piccolo era stato un ausiliario del traffico per i parcheggi a pagamento, Massimo Arancio, ex calciatore del Giulianova. Aveva visto il bambino dormire nell’auto, una Kia, sistemato nel seggiolino sul sedile posteriore. Si era subito insospettito e dopo una decina di minuti era ripassato di nuovo davanti alla macchina ed aveva visto il bambino sempre più sudato ed accaldato. I finestrini della Kia erano completamente chiusi, Arancio ha provato ad aprire una delle portiere ma tutto è stato vano. A quel punto, visto che nessuno veniva a riprendere il piccolo, ha pensato bene di segnalare ai carabinieri la situazione che aveva davanti e il comandante della Compagnia,  Luigi Dellegrazie, ha immediatamente inviato sul posto una pattuglia del Radiomobile. I militari hanno notato il piccolo madido di sudore ed hanno deciso anche loro di forzare le portiere dell’auto, ma visto che tutto era vano, uno dei militari ha sfondato un vetro laterale e nemmeno in quel caso la portiere si è aperta, pe cui si è calato nell’auto dal finestrino, ha liberato il bambino mentre nel frattempo era stato chiesto l’intervento di un’ambulanza. E’ arrivata in breve tempo e il bimbo vi è stato sistemato sopra e di gran corsa trasportato al Pronto soccorso. Qui i medici hanno notato un bambino parzialmente disidratato ed hanno provveduto a somministrargli gli integratori minerali per rimesso in sesto e così èè stato, tanto che, in serata i genitori hanno potuto riabbracciare, con più di un rimorso, il figlio. La telefonata ai carabinieri era arrivata alle 18 mentre i genitori si sono presentati a riprendere l’auto alle 18,25. Il padre del piccolo R,.P.B. di 39 anni, è stato identificato grazie all’aiuto dei carabinieri di Civitella che erano stati allertati in base ai documenti rinvenuti in auto. E’ sottoposto a  qualche “misura” preventiva il rumeno ed è stato raggiunto telefonicamente dai carabinieri di Civitella. Ai militari giuliesi ha dichiarato che si era allontanato solo cinque minuti prima in quanto la moglie doveva soddisfare un bisogno corporale, ma gli orari non combaciano e la versione non convince, per cui, sulla scorta degli elementi attualmente in loro possesso, i carabinieri denunceranno entrambi i coniugi per abbandono di rumore. Per fortuna, sul lato del lungomare dove era stata parcheggiata l’auto, a quell’ora non batte più il sole ma la temperatura era ugualmente alta.