Le ammissioni dell’assessore all’ambiente Marconi colto con la pistola fumante, sulla sua partecipazione personale al capitale della società coinvolta nella nascente centrale a biomasse a Colonnella sono semplicemente sconcertanti. Altro che strumentalizzazioni!!! Con estrema disinvoltura dichiara: “Sto predicando, dunque, interventi di questo genere, ed è chiaro che deve esserci un filo logico poi con quello che faccio”.
Se l’obiettivo delle sue affermazioni  era di fugare i dubbi dei suoi comportamenti personali, potremmo dire che è riuscito a centrarlo in pieno. Adesso  è chiaro a tutti che l’assessore provinciale disconosce il significato di conflitto d’interesse e quello dell’etica nell’amministrazione della cosa pubblica, ma conosce bene il filo logico del business e quello che lega la politica con gli affari.  D’altronde c’era da aspettarselo vista la focosità con cui bocciò nel Marzo 2011 lo stop ai termovalorizzatori proposto in consiglio provinciale dal sottoscritto. L’assessore quando dichiara che l’opera non gode di finanziamenti pubblici fa un’affermazione gravissima che palesa incompetenza a pensar bene o sfacciataggine e presa per i fondelli nelle altre, perché anche le centrali a biomasse godono di tariffe incentivanti  finanziate dalle nostre bollette energetiche per ben 15 anni. Di soldi pubblici si tratta.
Infine, resta da capire quali siano a suo dire le personalità politiche locali con le mani nella marmellata che hanno inserito suocere e mogli nella suddetta società o che magari si sono costituiti la propria società per accaparrarsi gli incentivi pubblici. All’assessore Marconi per salvaguardare la propria reputazione non resta che scegliere fra due strade: la prima è di completare la sua denuncia pubblica facendo nomi e cognomi dei politici “sempreverdi” coinvolti; la seconda è quella di dimettersi. 

Teramo 13/09/2012                                         Riccardo Mercante
Consigliere Provinciale Indipendente