> Con ritardo e con il rischio che si inneschi un contenzioso tra le parti, la giunta regionale manda a casa il manager della asl di Teramo. Nella riunione odierna infatti La giunta regionale avrebbe attivato la procedura di revoca di Varrassi ai sensi del comma 7 dell articolo 3bis del dlgs 502/1992.La revoca arriverebbe dopo l’acquisizione degli atti di indagine presso la Procura di Teramo che riguardano Varrassi.
> “Questi erano già acquisibili dal mese di luglio perché non piu coperti da segreto istruttorio” dicono Ruffini e Di Luca “cio avrebbe certamente  comportato la non riconferma di Varrassi.L’atto del 29 agosto e’ quindi un atto viziato e forzato con il solo fine di riconfermare Varrassi.”
> Adesso il rischio e’ che si instauri un contenzioso con il manager che potrebbe non accettare la revoca.
> “Vogliamo credere che Varrassi sia una persona responsabile e che si dimetterà prima che arrivi la revoca.Ben diversa e’ la posizione della giunta regionale che compie un vero e proprio capolavoro:il 29 agosto poteva evitare la riconferma acquisendo gli atti che erano già disponibili presso la direzione della Asl e che le avrebbero permesso di accertare le gravi irregolarità a carico di Varrassi e quindi andare alla non riconferma.Invece con la proroga di ulteriori 18 mesi di incarico a Varrassi la giunta regionale si espone ad un probabile contenzioso con lo stesso.Il capolavoro sta nel fatto che la regione potrebbe essere condannata a pagare Varrassi per tutti mesi prorogati ed un altro manager in sua sostituzione.”
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> “Quello che ci preoccupa maggiormente” concludono i consiglieri del Pd “e’  l arroganza nell uso del potere da parte di Chiodi e company che oltre a farci pagare più soldi per la direzione generale, indeboliscono l offerta sanitaria teramana che tanti operatori ogni giorno con sacrificio e abnegazione cercano di assicurare agli utenti dimostrando professionalità e qualità.”
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