GIULIANOVA – <Alla luce degli ultimi incontri e delle continue polemiche tra Comune di Giulianova, commercianti e operatori turistici sulle manifestazioni estive e sul famoso cartellone eventi che, a dire degli assessori di competenza – scrive in un documento  Jwan Costantini vice coordinatore provinciale e comunale di Forza Italia – non avrà fondi necessari per finanziari iniziative di rilevanza sociale e culturale, si pongono alcune riflessioni.
Cenni storici per gli amministratori ” Forestieri”:
Chi si sta occupando di commercio ed eventi non è nativo della Città quindi ci sembra doveroso ricordare che Giulianova che sin dai primi del ‘900 è stata centro di attrazione turistica strategico della costa teramana, nel dopoguerra veniva definita la ” Posillipo D’Abruzzo ” e negli anni successivi l’ampliamento del porto turistico ( unica struttura presente in provincia ) ha portato la città a quasi totale vocazione turistica.
Più volte il sottoscritto e le forze di opposizione hanno evidenziato come la tassazione delle attività commerciali sia incrementata del 264% negli ultimi dieci anni e come le tasse locali nel comune di Giulianova siano le più care delle provincia. Alla luce di quanto sopra esposto, cenni storici e considerazioni economiche, viene spontaneo chiedere come si possa pensare di non avere fondi per il calendario delle manifestazioni estive in un Comune in cui il turismo dovrebbe rappresentare la principale voce economica. Come fanno i comuni limitrofi a garantire a bilancio manifestazioni per oltre 150mila euro?
Con quale faccia tosta si chiedono ai commercianti i fondi per autofinanziare le manifestazioni, come se, non già a sufficienza vessati e tartassati, fossero un bancomat a servizio della nostra Amministrazione? Basta ricordare cosa accade, ormai da qualche anno, per le luminarie nel periodo Natalizio e i logoranti rimpalli di responsabilità tra i componenti dell’esecutivo, di cui a fare le spese – e in senso letterale – sono come sempre i commercianti. Ma questo non è il comune che ha appena svenduto i gioielli di famiglia (vedi operazione Julia Servizi)?
Prendiamo atto che non c’è davvero mai fine al peggio e invitiamo i componenti della Giunta comunale a usare toni meno impositivi e a trattare con maggiore riguardo quei piccoli imprenditori che, spremuti in ogni modo, lavorano storicamente da 40 anni contribuendo a tenere viva la città e a portare benessere diffuso con le loro attività. Ad un’amministrazione capace è richiesta una gestione manageriale delle risorse pubbliche e soprattutto saperle indirizzare verso settori vitali e strategici: il contrario di quanto accade a Giulianova! Questi signori dovrebbero avere il buon senso di prendere atto dei propri fallimenti e dimettersi, per lasciare spazio a chi ha le idee chiare e soluzioni concrete per rilanciare il turismo e far tornare Giulianova la “Posillipo D’Abruzzo”.

Inoltre noi siamo abituati a giudicare ed a essere giudicati dai risultati: se in una scala da 0 a 10 siete a 0 ( come i soldi per le manifestazioni) ci aspettiamo pronte dimissioni da parte di chi e’ impossibilitato a fare gli interessi delle categorie e fin troppo supino alle decisioni del Sindaco.