Ancora una volta bravo a quel cittadino che anziché perdere tempo, cercare l’amico poliziotto o carabiniere, telefonare ad una Stazione Carabinieri o al Commissariato di P.S., prendere il trattore, il fucile o altro, ha fatto un piccolissimo numero, facile da ricordare:”113”.

 

All’operatore di polizia che ha risposto ha detto cosa stava vedendo.

La S.O. della Questura immediatamente ha comunicato quanto appreso alla Volante del Commissariato di P.S. di Atri che, in un batter d’occhio, ha raggiunto la zona indicata e, grazie alla prontezza di riflessi dei poliziotti, ha riconosciuto la macchina segnalata, l’ha fermata e, ancora una volta, ha potuto constatare la “combina” delle donne rom, una incinta e una minore.

Loro credono che per il loro stato godano d’impunità.

Ed invece no: né poliziotti, né medici, né magistrati credono più alle loro sceneggiate, malori, pianti, ecc. per evitare il carcere.

Infatti, il 21 luglio u.s. le due responsabili di un furto a Piano della Lente qui a Teramo furono arrestate.

Questa volta, però, la J.V. di anni 21, con numerosi precedenti per reati della stessa indole, fatta visitare presso l’Ospedale di Atri, veniva ricoverata  presso quel Nosocomio dopo aver accusato un malore ed è stata, pertanto, denunciata in stato di libertà.

N.L. di anni 14, incensurata, è stata affidata ad una Comunità.

Nella loro auto, sequestrata nel corso dell’operazione, i poliziotti hanno trovato anche gioielli ed altra refurtiva sottratta poco prima in un’abitazione di via Aldo Moro ad Atri che sono stati restituiti alla proprietaria.