La Giunta Mastromauro dopo aver cacciato dal Mercato Coperto i venditori dei prodotti agricoli locali, ora caccia sette venditori dallo spazio pubblico loro riservato da anni nel mercato del giovedì.

Si tratta dell’area pubblica antistante  un hotel al quale è concesso tutto quello che agli altri non è possibile, anche a scapito degli interessi generali: oscurare la vista del mare con barriere fuori norma, realizzare una sorta di villaggio turistico sul demanio marittimo, possibilità di riconvertire l’albergo in alloggi da vendere, vedersi riservato un parcheggio pubblico.

Noi diciamo che tutto ciò non è più tollerabile a Giulianova e siamo d’accordo con le proteste dei lavoratori che difendono il loro diritto al lavoro in un periodo tra l’altro di grande crisi economica. Rivolgiamo un doveroso apprezzamento per la solidarietà che i commercianti stanno mostrando verso i colleghi colpiti dagli ingiusti provvedimenti comunali e per la compattezza con cui stanno conducendo la loro giusta battaglia per difendere i propri diritti.

Se l’amministrazione non ha proposte convincenti per spostare tutto il mercato del giovedì ed ha deciso di lasciare sul lungomare uno dei mercati ambulanti più importanti d’Abruzzo, questo deve essere vero per tutti.

Se poi questo accade perché un consigliere comunale di opposizione, in evidente conflitto di interessi sugli aspetti sopra ricordati, vota costantemente a favore della maggioranza in carica, allora nella nostra città sta verificandosi un deprecabile uso arrogante del potere.   

In una città dalle grandi tradizioni civili e democratiche, improvvisamente, la Giunta Mastromauro ha deciso che non ci sono più pari diritti e pari doveri per tutti i cittadini: sembra, insomma, di essere tornati all’età del dispotismo del Re Sole e dei privilegi dei suoi cortigiani!

E’ veramente triste che tutto questo stia accadendo per responsabilità di uno schieramento che si dice dalla parte dei lavoratori.

I partiti che sostengono l’amministrazione non hanno niente da dire in merito? Non hanno nulla da dire a degli amministratori che ciarlano continuamente di volersi adoperare per creare nuovi posti di lavoro e poi si accaniscono contro i lavoratori che già esistono, mettendo a repentaglio le loro attività? Non hanno, infine, nulla da dire di fronte ad uno sciopero di tutti gli operatori del tradizionale mercato del giovedì, cosa mai capitata nella storia della città?

Chiediamo che, ragionevolmente, siano restituiti ai lavoratori i luoghi pubblici dove poter svolgere tranquillamente le loro attività e cioè: che i commercianti del mercato del giovedì riottengano lo spazio pubblico loro assegnato in precedenza sul lungomare e che i venditori dei prodotti agricoli locali tornino al piano terra del Mercato Coperto.

Il cittadino governante