GIULIANOVA – Ad un mese dall’ inizio della mobilitazione per la salvaguardia dell’ ospedale costiero il comitato ha raggiunto la cifra di circa 8 mila adesioni.Tante sono le testimonianze raccolte e tante le problematiche ascoltate.

Voci che, se un Governo Regionale o partiti politici avessero accolto, ad oggi non si avrebbe il costante rischio di accorpamenti e depotenziamenti. Purtroppo, ancora nessun partito presente in regione ha preso a cuore la questione, nessun politico regionale si è personalmente esposto a difesa del nosocomio costiero, nonostante l’ ormai chiara volontà della popolazione.
Il 7 agosto si è svolta un assemblea pubblica alla quale sono state invitate a partecipare le sigle sindacali confederate (CGIL, CISL, UIL). Nonostante le dovute comunicazioni, al tavolo di confronto era presente soltanto la CGIL nella figura del Segretario F.P. Pancrazio Cordone e del Segretario Generale della CGIL Teramo Giovanni Timoteo. Questo è un forte segnale per noi, poichè siamo costretti a dedurre il totale disinteresse da parte di altre forze sindacali verso la questione sanitaria della provincia di Teramo.
Quindi, come abbiamo ribadito in più occasioni, se sul versante istituzionale nessun politico regionale ha preso atto della questione esponendosi, e chi dovrebbe attuare una mediazione fra le parti diserta per scarso interesse tavoli di pubblico confronto cittadino, crediamo sempre più fortemente che l’unica soluzione sia percorrere una battaglia sociale. Una battaglia dal basso che obblighi e crei condizioni d’ascolto, ricordando che la difesa della salute pubblica è la prerogativa principale di ogni rappresentate eletto in Regione.