Riceviamo e pubblichiamo.

“Io sottoscritta Roberta Caralla, in proprio e nella qualità responsabile della società da me rappresentata, sono a lamentare ed a richiedere quanto segue:

1) in data 21.02 u.s. ho ricevuto un c.d. “avviso di garanzia” dal quale, per la prima volta, ho appre¬so di essere indagat dalla procura della Repubblica di L’Aquila; io non so neppure cosa mi verrebe, in ipotesi, rimproverato e/o quale sia l’ipotesi di reato ogegtto dell’indagine della Procura in quanto nell’informazione di garanzia non c’è scritto nulla di tutto ciò ed io ritengo di non aver mai posto in essere, in tutta la mia vita, fatti penalmente rilevanti;

2) in data di ieri ho appreso dal vostro giornale (articolo a firma di ) che io sarei indagata assie¬me ad altre persone per una ipotesi di corruzione;

3) io sottolineo di essere del tutto estranea ai fatti che ho letto nel suddetto articolo e neppure cono¬sco i politici che sarebbero con me indagati;

4) purtroppo, nonostante ciò e nonostante il segreto istruttorio che dovrebbe ancora coprire il proce¬dimento in parola, il mio nome e cognome sono stati sbattuti sulla cronaca locale e la circostanza sta già creando = e, sicuramente, continuerà a creare = un rilevantissimo danno sia alla mia immagi¬ne personale che a quella dell’attività da me gestita;

5) in ragione di quanto sopra, sono a richiederVi formalmente che sulla cronaca locale della prossima edizione del Vostro giornale venga esplicitato (con la dovuta rilevanza) che la scrivente Vi ha sottolineato la sua totale estraneità ai fatti contenuti nell’articolo in contestazione e che la stessa si riserva di avvia¬re ogni azione = in tutte le opportune sedi = diretta a tutelare la propria immagine e quella della pro¬pria azienda, individuare e punire i soggetti che abbiano violato il segreto istruttorio e/o diffuso notizie false sul suo conto, nonché ottenere il risarcimento dei danni tutti connessi all’intera vicenda.”

Distinti saluti

Caralla Roberta