GIULIANOVA – E’ stato un ragazzino di quattordici anni ad evitare che l’incendio di sabato sera in un appartamento delle case popolari del’Ater dietro allo stadio Fadini potesse tramutarsi in qualcosa di più serio. Aveva notato delle fiammelle lungo il muro del balcone all’ultimo piano dell’abitazione. Per questo aveva avvertito il padre che, notata la stessa cosa, si è portato nel condominio ed ha suonato a tutti i campanelli per fare in modo che chi si trovava in casa potesse non solo scendere ma, una volta sotto, correre a spegnere tutti i contatori del gas metano. Ma, ormai, per l’ultimo piano non c’era più nulla da fare e, del resto, solo da lì non ha risposto nessuno in quanto gli occupanti erano andati a cena fuori. Per cui quelle fiammelle sono arrivate alla centralina esterna del gas e c’è stata l’esplosione che ha richiamato l’attenzione di tutto il vicinato e di chi si trovava per strada e tra questi anche chi ha deciso di avvertire immediatamente i vigili del fuoco di Roseto e Teramo che,dopo un ben po’ di lavoro, sono riusciti ad avere ragione delle fiamme. Queste hanno investito direttamente sia la cucina che il retrocucina incenerendo quasi tutto (un televisore, ad esempio, si è completamente liquefatto), ma non hanno potuto evitare che il fumo si infiltrasse nelle altre stanze annerendo le pareti. Danni in ogni caso notevoli a tal punto che gli stessi vigili hanno dichiarato l’appartamento inagibile per cui da sabato sera i due coniugi che occupavano l’alloggio sono ospitati altrove ed ora toccherà al Comune o all’Ater trovare loro un alloggio alternativo. Solo ieri mattina, comunque, rientrando finalmente a casa, i due coniugi hanno potuto constatare la gravità dei danni. Sull’accaduto indagano anche i carabinieri giunti anch’essi sollecitamente sul posto dell’incendio.