All’alba di un decennio caratterizzato da voglia di trasgressione e libertà ma anche da intensa creatività e grande spirito di competizione in tutti i campi, sorge a Giulianova il Grand Hotel Don Juan, frutto della volontà di un nobil uomo di stirpe partenopea, Don Giovanni Nocera, coniugato a una nobil donna giuliese, Donna Dina Migliori, entrambi desiderosi di voler donare alla cittadina del litorale abruzzese “un qualcosa di eccezionale che testimoni il profondo affetto che ci lega alla popolazione locale”.

 

Da un’idea, un sogno divenuto realtà grazie al coinvolgimento di professionisti di fama mondiale: l’architetto Baliva per la progettazione, l’architetto Dado Torreggiani per l’interior design, Fiodor Valentini per lo start up e il management. Quest’ultimo, reduce da una ventennale esperienza maturata in prestigiosi alberghi di Parigi, New York e Hong Kong volle affidare la cucina allo chef aquilano Domenico Albertini il quale, per accettare l’incarico, dovette rassegnare le dimissioni dal Piccadilly di Londra.

 

Il risultato fu un complesso alberghiero avveniristico per l’epoca di cui si parla, in stile mediterraneo, situato in posizione privilegiata, circondato da un lussureggiante parco, in prima linea sul mare con antistante spiaggia privata. 148 camere tra standard, superior e suite finemente arredate in stile 2000 e pavimentate con manifatture di Vietri, tutte dotate di bagno privato, telefono diretto, allaccio TV e filodiffusione. Inoltre: due magnifiche piscine, campi da tennis e di bocce, parcheggio, telescrivente nella hall, american bar con pianoforte e musica dal vivo e… discoteca, vera attrazione della struttura.  

 

Avveniristico anche sul piano della funzionalità operativa: oltre 120 dipendenti in alta stagione e a pieno regime, al servizio di una clientela di classe, internazionale, destinata a conferire un nuovo volto al turismo della costa adriatica.

 

Purtroppo Don Giovanni non vide mai la sua opera compiuta. Venne infatti a mancare pochi mesi prima del grande varo, lasciando a Donna Dina e ai suoi parenti il compito di portare avanti la lungimirante iniziativa. Doveroso da parte loro dedicargli l’intitolazione dettata, peraltro, da un sogno di sua nipote Maddalena Spinozzi: “ho sognato una persona che mi ha detto: questo albergo si dovrà chiamare Don Juan, un omaggio al caro Giovanni, un nome difficile da dimenticare”.

  

Il Grand Hotel Don Juan fu inaugurato il 1° giugno 1972 alla presenza di 1500 invitati tra cui autorevoli personalità del mondo politico, economico e culturale. Da quarant’anni la sua bianca mole si staglia sullo sfondo panoramico delle dolci colline abruzzesi, con il centro storico di Giulianova, caratterizzato dalla Cupola del Duomo di San Flaviano a fargli da cornice. Con fierezza, resiste al trascorrere del tempo e all’alternarsi di floride stagioni e difficili congiunture economiche, testimone di rivoluzioni epocali, depositario di tante storie e vicende i cui protagonisti sono stati i milioni di turisti che vi hanno soggiornato e i tanti dipendenti che qui hanno trovato lavoro.

 

Da sempre capace di regalare a tutti un’atmosfera inconfondibile e un’emozione indimenticabile.

 

Dal 2007 l’albergo è entrato a far parte del cluster Oliveri Hotels di proprietà della Famiglia Oliveri il cui proposito, in linea con le politiche del gruppo, è quello di perseguire l’obiettivo di privilegiare il massimo rendimento qualitativo di tutti i suoi servizi. Per questo sono state apportate significative opere di ristrutturazione ed ammodernamento: il completo rinnovamento della hall comprendente la reception e l’american bar, la riconversione delle aree destinate alla discoteca in moderno centro benessere, la rimodulazione delle sale polifunzionali per implementare l’offerta congressuale. Un continuo work in progress finalizzato al totale rinnovamento di impianti, arredi e attrezzature.

Dallo stesso anno Antonio Oliveri, chairman del Gruppo, ha affidato la direzione generale della struttura a Brunella Cinquegrana che, sullo sfondo di un mercato in continua evoluzione e di un contesto tecnologico in costante progresso, con estrema audacia, ha apportato rivoluzionarie innovazioni sia nelle tecniche gestionali che di marketing: il passaggio dall’apertura stagionale all’apertura annuale, l’addio al vecchio listino prezzi e l’adozione delle moderne tecniche di revenue management, la costante collaborazione con il locale Istituto Alberghiero “V. Crocetti” “perché i giovani ci aiutano a stare al passo coi tempi, proprio da loro arrivano le idee più innovative”.

 

La prossima sfida di Brunella Cinquegrana sarà quella di aprire l’albergo al territorio, rendere tutti i servizi fruibili anche dalla popolazione locale e regionale che potrà finalmente leggere la struttura in chiave nuova: per un trattamento di bellezza, per gustare un drink a bordo piscina, per un light lunch al fresco dei palmoni in spiaggia o per trascorrere una piacevole serata tra amici al ristorante.

 

Per il raggiungimento dei suoi obiettivi, l’intraprendente direttrice si avvale della collaborazione di un gruppo di lavoro altamente qualificato con Gianna Troiani da più di trent’anni leader della reception con il delicato compito di curare l’accoglienza e la vendita delle camere e di Evasio Vitale, chef executive al quale è stato affidato il compito di riportare la ristorazione e il banqueting tra i punti di eccellenza della struttura.

 

 

                                                                                       

 

  

All’alba di un decennio caratterizzato da voglia di trasgressione e libertà ma anche da intensa creatività e grande spirito di competizione in tutti i campi, sorge a Giulianova il Grand Hotel Don Juan, frutto della volontà di un nobil uomo di stirpe partenopea, Don Giovanni Nocera, coniugato a una nobil donna giuliese, Donna Dina Migliori, entrambi desiderosi di voler donare alla cittadina del litorale abruzzese “un qualcosa di eccezionale che testimoni il profondo affetto che ci lega alla popolazione locale”.

 

Da un’idea, un sogno divenuto realtà grazie al coinvolgimento di professionisti di fama mondiale: l’architetto Baliva per la progettazione, l’architetto Dado Torreggiani per l’interior design, Fiodor Valentini per lo start up e il management. Quest’ultimo, reduce da una ventennale esperienza maturata in prestigiosi alberghi di Parigi, New York e Hong Kong volle affidare la cucina allo chef aquilano Domenico Albertini il quale, per accettare l’incarico, dovette rassegnare le dimissioni dal Piccadilly di Londra.

 

Il risultato fu un complesso alberghiero avveniristico per l’epoca di cui si parla, in stile mediterraneo, situato in posizione privilegiata, circondato da un lussureggiante parco, in prima linea sul mare con antistante spiaggia privata. 148 camere tra standard, superior e suite finemente arredate in stile 2000 e pavimentate con manifatture di Vietri, tutte dotate di bagno privato, telefono diretto, allaccio TV e filodiffusione. Inoltre: due magnifiche piscine, campi da tennis e di bocce, parcheggio, telescrivente nella hall, american bar con pianoforte e musica dal vivo e… discoteca, vera attrazione della struttura.  

 

Avveniristico anche sul piano della funzionalità operativa: oltre 120 dipendenti in alta stagione e a pieno regime, al servizio di una clientela di classe, internazionale, destinata a conferire un nuovo volto al turismo della costa adriatica.

 

Purtroppo Don Giovanni non vide mai la sua opera compiuta. Venne infatti a mancare pochi mesi prima del grande varo, lasciando a Donna Dina e ai suoi parenti il compito di portare avanti la lungimirante iniziativa. Doveroso da parte loro dedicargli l’intitolazione dettata, peraltro, da un sogno di sua nipote Maddalena Spinozzi: “ho sognato una persona che mi ha detto: questo albergo si dovrà chiamare Don Juan, un omaggio al caro Giovanni, un nome difficile da dimenticare”.

  

Il Grand Hotel Don Juan fu inaugurato il 1° giugno 1972 alla presenza di 1500 invitati tra cui autorevoli personalità del mondo politico, economico e culturale. Da quarant’anni la sua bianca mole si staglia sullo sfondo panoramico delle dolci colline abruzzesi, con il centro storico di Giulianova, caratterizzato dalla Cupola del Duomo di San Flaviano a fargli da cornice. Con fierezza, resiste al trascorrere del tempo e all’alternarsi di floride stagioni e difficili congiunture economiche, testimone di rivoluzioni epocali, depositario di tante storie e vicende i cui protagonisti sono stati i milioni di turisti che vi hanno soggiornato e i tanti dipendenti che qui hanno trovato lavoro.

 

Da sempre capace di regalare a tutti un’atmosfera inconfondibile e un’emozione indimenticabile.

 

Dal 2007 l’albergo è entrato a far parte del cluster Oliveri Hotels di proprietà della Famiglia Oliveri il cui proposito, in linea con le politiche del gruppo, è quello di perseguire l’obiettivo di privilegiare il massimo rendimento qualitativo di tutti i suoi servizi. Per questo sono state apportate significative opere di ristrutturazione ed ammodernamento: il completo rinnovamento della hall comprendente la reception e l’american bar, la riconversione delle aree destinate alla discoteca in moderno centro benessere, la rimodulazione delle sale polifunzionali per implementare l’offerta congressuale. Un continuo work in progress finalizzato al totale rinnovamento di impianti, arredi e attrezzature.

Dallo stesso anno Antonio Oliveri, chairman del Gruppo, ha affidato la direzione generale della struttura a Brunella Cinquegrana che, sullo sfondo di un mercato in continua evoluzione e di un contesto tecnologico in costante progresso, con estrema audacia, ha apportato rivoluzionarie innovazioni sia nelle tecniche gestionali che di marketing: il passaggio dall’apertura stagionale all’apertura annuale, l’addio al vecchio listino prezzi e l’adozione delle moderne tecniche di revenue management, la costante collaborazione con il locale Istituto Alberghiero “V. Crocetti” “perché i giovani ci aiutano a stare al passo coi tempi, proprio da loro arrivano le idee più innovative”.

 

La prossima sfida di Brunella Cinquegrana sarà quella di aprire l’albergo al territorio, rendere tutti i servizi fruibili anche dalla popolazione locale e regionale che potrà finalmente leggere la struttura in chiave nuova: per un trattamento di bellezza, per gustare un drink a bordo piscina, per un light lunch al fresco dei palmoni in spiaggia o per trascorrere una piacevole serata tra amici al ristorante.

 

Per il raggiungimento dei suoi obiettivi, l’intraprendente direttrice si avvale della collaborazione di un gruppo di lavoro altamente qualificato con Gianna Troiani da più di trent’anni leader della reception con il delicato compito di curare l’accoglienza e la vendita delle camere e di Evasio Vitale, chef executive al quale è stato affidato il compito di riportare la ristorazione e il banqueting tra i punti di eccellenza della struttura.