GIULIANOVA – < Giulianova ha potenzialmente le carte in regola per essere inclusa stabilmente fra le principali località consigliate del turismo balneare italiano – si legge in un documento dell’associazione di cultura politica Il Cittadino Governante – il suo meraviglioso sito che la pone amenamente tra mare, colline e fiumi; la sua importante storia; il suo Centro Storico; i suoi Beni Culturali; la sua qualità urbanistica, grazie all’accorta gestione pubblica del territorio nel momento di maggiore crescita; la promozione di un’economia diversificata; la tradizione di eventi culturali di livello; le sue attrezzature ed i suoi servizi; la sua ricettività turistica; la sua gastronomia.Sono queste qualità di cui essere orgogliosi ma che da circa vent’anni invece di essere oggetto di certosina opera di rinverdimento e di innovazione attenta al rispetto delle peculiarità cittadine, sono sistematicamente offese e mortificate da azioni amministrative presentate addirittura sotto il segno dello sviluppo e della modernità.
<Le guide turistiche delle località balneari, e di conseguenza i turisti, prendono in considerazione e valutano il mare, l’arenile, il paesaggio, il verde urbano, le isole pedonali, le piste ciclabili, i servizi, le attività culturali, la ricettività, la pulizia, la presenza o meno della bandiera blu e delle vele di Legambiente, l’inserimento o meno all’interno di parchi o riserve naturali.
Si rifletta ora su ciò che accade da circa vent’anni a Giulianova:
· Pulizia e manutenzione non ottimali con scarso decoro urbano.
· Fiumi sempre più inquinati, depuratori funzionanti ad intermittenza o insufficienti e di conseguenza mare sempre meno pulito,anche quando gli aspetti batteriologici sono nella norma.
· Allagamenti frequenti per problemi strutturali, scarsa manutenzione ed inefficiente organizzazione nelle emergenze causate dal maltempo.
· Costruzioni a destinazione non balneare sull’arenile fortemente impattanti sul piano paesaggistico, come il campo di calcetto privato e i manufatti per società sportive (di cui uno in costruzione in questo momento), a ridosso del molo sud, accanto a due canali a mare!
· Barriere sui panorami marini visibili dai lungomari e dai moli.
· Spiagge libere insufficienti e non curate.
· Parchi offesi, abbandonati e addirittura mutilati da costruzioni commerciali improprie (come parco Franchi e parco Matteotti) e non più presenti tra gli obiettivi fondamentali dello sviluppo cittadino (come il parco sul cannocchiale verde o quello previsto nel Pioppeto).
· Verde urbano, venduto o selvaggiamente aggredito: sul lungomare nord 250 alberi di 30 anni sono stati tagliati e 2 km. di doppia siepe di pitosforo è stata estirpata; alla foce del Tordino il bosco fluviale è stato totalmente sradicato; si usano i diserbanti chimici per il controllo delle erbacce e si pota traumaticamente anche fuori stagione.
· Piazze deturpate (come Piazza Buozzi), mal tenute (come piazza della Libertà e piazza Martiri), mal fatte (come piazza del Mare) o che hanno rischiato di essere addirittura vendute e versano nell’abbandono più totale (come piazza Dalla Chiesa).
· Isole pedonali pressoché inesistenti.
· Piste ciclabili centrali poco funzionali e pericolose, e inesistenti nelle altre vie cittadine.
· Mobilità caratterizzata da crescente caos nel traffico urbano.
· Variante al PRG con notevole consumo di territorio e inesistenti scelte volte al recupero dell’esistente al fine di aumentare la qualità urbana.
· Tendenza alla compromissione della famosa collina giuliese.
· Scarsa attenzione alla tutela delle peculiarità del paesaggio giuliese ed a molti suoi scorci panoramici.
· Fuoruscita dalla riserva naturale del Borsacchio.
· Progressivo scadimento delle iniziative culturali: dalla tradizione giuliese di originali progetti quali Agorà, RockRoads, Buskers, Jazz & Black Music Mondi Sonori (che avevano sprovincializzato Giulianova facendola conoscere a livello nazionale) siamo progressivamente scivolati, a parte qualche rara eccezione, nell’intrattenimento e poco più.
· Mortificazione di molti Beni Culturali: la Pinacoteca è ancora chiusa, la Biblioteca è a mezzo servizio, il lascito Cerulli, mai completato, rischia di essere perduto, la rinascimentale piazza Buozzi maltrattata dalla pavimentazione e da come viene tenuta.
· Carenza di strutture per lo spettacolo dal vivo: teatro, arena estiva, palazzetto, auditorium.
Si potrebbe, purtroppo, continuare, ma crediamo di aver reso l’idea della china su cui è avviata da tempo la nostra bella città e di quanto sia urgente una radicale svolta nella gestione della cosa pubblica giuliese al fine di valorizzarne pienamente le sue grandi potenzialità a beneficio di cittadini e turisti.
I turisti cercano luoghi ameni, la bellezza, l’armonia, la tranquillità, la verve culturale e le occasioni di frizzante socialità accanto alla qualità dei servizi.
Sembrerebbe ragionevole caratterizzare così la nostra città, per darle una seria prospettiva nell’economia turistica; se si tiene conto poi della forte concorrenza esistente nell’offerta nazionale ed estera appare addirittura d’obbligo farlo.
Avremmo più turisti, più lavoro e noi giuliesi saremmo più contenti, orgogliosi di vivere in un luogo di livello e quindi di riferimento.
E a quel punto avrebbe senso chiedere ai turisti di pagare l’imposta di soggiorno senza timori di contraccolpi negativi.>