Il Consiglio dei ministri, su proposta

del ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e su

conforme parere del ministero dell’Ambiente, ha impugnato la

legge della Regione Abruzzo n. 39/2010  che detta il calendario

venatorio per la stagione venatoria 2010/2011. La legge

regionale, secondo il governo, è  censurabile relativamente ad

alcune disposizioni, concernenti le specie cacciabili e i

periodi di caccia, che si presentano in contrasto con le norme

di riferimento contenute nella legge statale quadro n. 157/1992.

La Corte Costituzionale ha infatti affermato l’esistenza di

limiti alla competenza regionale in materia di caccia, ritenendo

che la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, di competenza

esclusiva statale, debba essere considerata un valore

costituzionalmente protetto in relazione al quale si rinviene

l’esigenza insopprimibile di garantire su tutto il territorio

nazionale soglie di protezione della fauna che si qualificano

come «minime», e  costituiscono un vincolo per le Regioni. La

legge quindi, secondo il Cdm, risulta invasiva della competenza

esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente e

dell’ecosistema.

   Inoltre, il governo, su proposta del ministro Fitto e con il

conforme parere del ministero della Pubblica Amministrazione e

dell’Innovazione, ha impugnato la legge regionale dell’Abruzzo

n. 38/2010, che contiene “Interventi normativi e finanziari per

l’anno 2010″; due i profili oggetto delle critiche del governo.

(ANSA)