Lentezze burocratiche e inefficienza delle Regioni mandano in fumo l’Italia”.

Governo e Protezione Civile devono garantire urgentemente l’invio di altri canadair, magari chiedendo la collaborazione di altri paesi europei, per salvare la Majella in fiamme da dieci giorni. Così Legambiente sugli incendi che dal 19 agosto stanno devastando il Monte Morrone nel Parco
nazionale della Majella. “Verrà il tempo per chiarire se i Carabinieri Forestali debbano svolgere attività di spegnimento boschivo sotto il coordinamento dei Vigili del Fuoco, come noi pensiamo, o se debbano solo svolgere le indagini per perseguire i criminali che appiccano i roghi, nell’immediato, però, per salvare la Majella serve uno sforzo in tutte le direzioni, a cominciare dall’invio di altri mezzi aerei” dichiara la presidente di Legambiente Rossella Muroni. Solo i canadair, infatti, sono in grado di supportare le azioni di spegnimento che si svolgono a terra, in aree impervie, dove le alte temperature di questi mesi non agevolano gli sforzi dei vigili del fuoco, dell’esercito, dei volontari e del personale del Parco nazionale.
“Le aree protette sono estremamente fragili e non sono adeguatamente attrezzate per contrastare e prevenire efficacemente gli incendi – prosegue Muroni, alla luce dei tanti incendi che hanno colpito quest’estate tante altre aree protette -. Purtroppo, però, dobbiamo anche prendere atto che il sistema antincendio boschivo nel nostro Paese non funziona come dovrebbe: alla prova pratica la riforma che ha interessato il Corpo Forestale dello Stato su questo punto non sta dando esiti positivi. L’impianto teorico, condivisibile, che assegna tutte le competenze sugli incendi al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si è infranto sulla complessità della nostra macchina burocratica, sui ritardi nei passaggi legislativi tra i diversi ministeri che hanno ridotto la capacità di intervento di uomini e mezzi, e sulle inefficienze delle Regioni.