Ridottisi da Poker a Tris, i rappresentanti di “Progresso Giuliese” si trasformano, fiutando la possibilità di raggranellare qualche consenso, in fomentatori, e promuovono una raccolta di firma per salvare la Farmacia comunale.

Ma l’incoerenza, come le bugie, ha le gambe corte.

I novelli donchisciotte di oggi, infatti, appena ieri erano invece a favore della vendita della Farmacia comunale, una scelta dolorosa ma necessaria, come dimostra l’analoga decisione adottata recentemente nella vicina Roseto degli Abruzzi, a non voler citare Bologna, Cesena, Bergamo, Imperia, Milano, San Benedetto del Tronto e tante altre città, piccole e grandi, di questa nostra Italia ormai in crisi profonda.

Il documento, che dimostra come per i  “giuliaprogressisti” la coerenza non sia virtù e la demagogia sia ormai per un prodotto a prezzi stracciati, è la DELIBERA di CONSIGLIO N. 29 DEL 19 MAGGIO 2011, recante, nero su bianco, il loro voto favorevole anche sull’alienazione della Farmacia comunale.

Incredibile come a distanza di soli 5 MESI  la memoria sia stata seppellita da una colata di cemento armato. Ma tant’è. Friedrich Nietzsche disse: “Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sui loro errori”.    

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                               

  Lista civica “Per Francesco Mastr