Dopo la notizia, recentemente pervenuta, in merito al cantante che salirà sul palco il 22 aprile in 
occasione della festa della SS. Madonna dello Splendore di Giulianova, Arcigay Teramo manifesta
una dura presa di posizione contro la partecipazione di Giuseppe Povia. 
Caterina Diani, presidente dell’Arcigay Teramo chiarisce: « I contenuti di alcuni brani di 
quest´artista contrastano profondamente con i nostri principi ma soprattutto con quelli espressi 
dalla stessa religione cattolica, dunque la domanda sorge spontanea, come è potuta avvenire una 
scelta simile? Sulla base di quali criteri, il Comitato Festa ha selezionato l’artista? Siamo tutti ben 
informati della fama di intolleranza, e se vogliamo fanatismo, che accompagna Povia. Ricordiamo 
il brano “Luca era gay” dove canta una presunta “remissione dall’omosessualità”, rimandando alle 
inconsistenti “terapie riparative” di Joseph Nicolosi che mirano a cambiare l’identità sessuale di 
gay “redenti”, terapie tra l’altro espressamente condannate non solo dall’APA, l’esponente 
associazione di psicologi americani che nel 1973 depennò l’omosessualità dal Manuale diagnostico 
e statistico dei disturbi mentali ma anche da ex leader di Exodus, uno dei più grandi movimenti 
religiosi che propaganda la salvezza per gli omosessuali grazie alla fede, i quali chiesero 
pubblicamente scusa per la solitudine, la vergogna e la paura che hanno generato nelle persone 
omosessuali attraverso i loro messaggi. Messaggi, a nostro parere, in netto contrasto con lo spirito 
di amore e fratellanza che dovrebbe essere alla base di una festa religiosa.» 
Non solo dunque messaggi omofobi, ma anche xenofobi, come riportano Stefania Persiani e 
Martina Campani attiviste per i diritti umani: «Siamo rimaste sconcertate nel venire a conoscenza 
che “un artista” (del tutto opinabile) come Povia, che canta storie di questo genere sia ospite di 
una festa religiosa che dovrebbe invece esprimere rispetto, comprensione ed uguaglianza per tutti 
gli esseri umani. Che dire poi del suo ultimo singolo “Siamo Italiani”, in cui esplicita posizioni 
xenofobe decisamente simili a quelle di casa pound? Senza contare le recenti critiche su twitter al 
ministro Cécile Kyenge perchè, sostiene il cantante, si prenderebbe più a cuore i problemi degli 
extracomunitari piuttosto che di quelli degli italiani “L’Italia va gestita dagli italiani. Di questo 
passo, il nostro Paese potrebbe un giorno finire in mano ai cinesi” giustificandosi dalle accuse di 
razzismo dichiarando di avere uno spirito “nazionalista e non razzista”. Povia, del tutto una scelta 
sbagliata.» 
Conclude il presidente di Arcigay Teramo: «Quando ignoriamo messaggi di intolleranza, seppur 
velati, diventiamo complici delle prepotenze che originano. Rinnoviamo pertanto l’invito al 
Comitato Festa di Giulianova di adottare maggior senso critico nella scelta degli artisti, avendo 
consapevolezza della responsabilità morale e sociale anche dei messaggi che i propri ospiti 
lanciano dal loro palco.» Afferma così, Arcigay Teramo, un chiaro e deciso NO a Povia, 
all’omofobia, al razzismo e a qualsiasi altra forma di discriminazione.