Stupisce e rammarica constatare l’arroganza dell’amministrazione comunale di Giulianova nei confronti dei suoi precari storici.

 

Non è vero che le signore si sono opposte alla firma della loro proroga e si respinge al mittente il tentativo puerile di addossarne le responsabilità a loro o ai sindacati.

 

La loro colpa è stata, semmai, quella di aver aspettato un turno che non è mai arrivato, diversamente da come è andata per la stabilizzazione di altri lavoratori.

 

La ricostruzione dei fatti ad opera del Comune di Giulianova sulla stampa è estremamente parziale. L’accordo (in realtà la bozza di delibera) che nei giorni scorsi è stato sottoposto alle OO.SS. e, quindi, ai lavoratori è parziale e non rispondente al vero.

 

L’accordo prevedeva, infatti, la proroga di 6 lavoratori su 10 e non contemplava nessuna possibilità occupazionale per due co.co.co impiegate presso il Comune da oltre 16 anni ognuna. Non una parola per i precari dell’Ambito Sociale Tordino che usciranno dal consorzio a fine mese.

 

Nella mattinata di ieri, le OO.SS. sono rimaste 4 ore nella stanza della segretaria comunale ad elaborare proposte alternative che tutelassero i lavoratori, ma responsabilmente anche gli amministratori del Comune perché si ritiene che fare la proroga a 6 su 12 non avrebbe tutelato nessuno di loro: un solo ricorso avrebbe reso nulli i contratti di lavoro e esposto gli Amministratori nei confronti della Procura della Repubblica.

 

L’Assessore Filipponi ha proposto delle alternative alla proroga con liberatoria da parte elle lavoratrici perché, a suo dire, era necessaria trovare una soluzione definitiva e non “tampone” che potesse garantire il lavoro a tutti e a tutela dei servizi, ma le scriventi OO.SS. apprendono dalla stampa che le proposte non sono state nemmeno valutate.

 

Nello scorso maggio, amministrazione e sindacato avevano posto le basi per discutere in maniera complessiva delle questioni del personale: proroghe, carenze, eventuali disservizi, funzioni…

 

Già due anni fa, i sindacati proposero di utilizzare alcune precarie nei servizi in cui registravano carenze di personale per dare una prospettiva di lavoro, ma anche per garantire i servizi alla cittadinanza (per esempio, i servizi all’infanzia). Fu risposto che non era possibile. Nel frattempo, però, hanno assunto ben 55 lavoratori interinali violando tutte le norme, tutti principi relativi al rispetto dei vincoli sulla spesa pubblica. Solo nella mattinata di ieri, le scriventi OO.SS. hanno scoperto il numero reale degli interinali.

 

Ecco perché è grave, oggi, che il Sindaco addossi le colpe al sindacato o alle lavoratrici che mai hanno dichiarato di voler, seppur legittimamente, intraprendere un percorso legale contro l’Ente.

 

Grave per il Sindaco è il non aver vigilato sui comportamenti “discutibili” di alcuni ex assessori nei confronti di qualche precaria donna. Ma di questo si parlerà approfonditamente anche in un’altra sede.

 

Le scriventi sono, ovviamente, ancora disponibili senza se e senza ma alle proroghe, ma le debolezze di una giunta amministrativa non possono esser fatte pagare alle lavoratrici.