Quella di ieri è stata una processione straordinariamente intensa, ricca di significati e con una partecipazione popolare senza precedenti. Devo ringraziare, a nome della città di Giulianova e di tutti coloro che hanno sentito il desiderio di partecipare ai solenni festeggiamenti, Mons. Gabriele Orsini, vicario del Vescovo della Diocesi Teramo-Atri, il Parroco della Natività Mons. Ennio Lucantoni, il Comitato Organizzatore, le forze dell’ordine, con particolare riguardo agli uomini della Guardia Costiera, e tutti i volontari che, a vario titolo, hanno contribuito alla riuscita dell’evento religioso”. Queste le parole del Sindaco Francesco Mastromauro al termine della giornata conclusiva dei festeggiamenti della Madonna del Portosalvo con la processione a mare e la Santa Messa sulla banchina di riva del Porto di Giulianova.

Di questa giornata – continua il Sindaco– non potrò mai dimenticare, e sono sicuro di poter estendere le mie riflessioni anche a tutti i presenti, la straordinaria partecipazione popolare con tante persone che hanno seguito la processione a mare, guidata dai due motopescherecci “Alessandro” ed “Ercole”, e con tantissime altre che attendevano all’interno dell’area portuale, l’incontro con la comunità di Tortoreto che festeggiava la Madonna del mare Assunta in cielo e le straordinarie parole del nostro Parroco, Mons. Ennio Lucantoni, parole che assumono un’importanza ancor maggiore visto il momento di grave difficoltà che stiamo vivendo. Ma la giornata di ieri ha avuto un altro momento di grande intensità con l’intitolazione del nuovo braccio peschereccio al primo Presidente dell’Ente Porto, il mai dimenticato Giuseppe Laudadio, grande amico e anima anche della festa della Madonna del Portosalvo. Un plauso all’attuale Presidente Pierangelo Guidobaldi per aver voluto che all’interno del porto rimanesse un segno tangibile di gratitudine nei confronti di un uomo che tanto ha contribuito alla crescita della nostra città”.

In conclusione, il Sindaco Mastromauro esprime l’augurio di “un buon Ferragosto a tutti, a cominciare da coloro che non hanno la possibilità di viverlo nel modo più pieno, senza dimenticare le donne e gli uomini impegnati nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.