In prossimità dell’esame dell’Atto aziendale da parte del Consiglio dei sanitari, fissato per il 12 giugno, il sindaco Francesco Mastromauro torna a fare sentire la sua voce a fronte della prospettiva di declassamento dell’ospedale di Giulianova, tra i più penalizzati nell’Atto che che la ASL sottoporrà alla Regione.

Non ululavo alla luna quando sistematicamente, a partire dal 2009, denunciavo la politica scellerata del taglio indiscriminato di reparti e servizi ai danni del nosocomio giuliese e dell’utenza. Il nostro Punto nascite, lo ricordo, è stato l’unico ad essere eliminato: figurarsi se si poteva sperare di riottenerlo quando qui si assiste ad una sorta di film horror in cui il protagonista è Freddy Krueger, quello che aveva le lame al posto della mani. Io denunciavo, battevo i pugni – dichiara il sindaco – e ogni volta mi dicevano che ero un allarmista, un amante della visibilità a tutti i costi. Sono stato persino accusato, quando ho detto che non avrei partecipato al Comitato ristretto dei sindaci perché un organismo ormai inutile, di aver optato per una scelta furbetta, se non addirittura codarda. Ed ora che l’ospedale giuliese sarà uno dei più penalizzati in provincia, con la chiusura di Allergologia e il declassamento di Ortopedia, SERT e Centro di Fisiopatologia della nutrizione, che mi si dirà? E, soprattutto, che diranno i solerti oppositori di casa mia, i signori del PdL, sempre pronti a difendere ciò che è indifendibile? Beninteso quando non optano per il silenzio colpevole e imbarazzato”.

Il sindaco scende poi nel dettaglio per evidenziare quelle che, a suo parere, sono scelte incomprensibili. “Incomprensibili davvero. Si chiude Allergologia che contabilizza ogni anno 12.000 prestazioni. Come dire: sei produttivo e allora ti sopprimo. E con la stessa, discutibile filosofia si è voluto tagliare le gambe, come avevo denunciato nel giugno dello scorso anno, una struttura di eccellenza come il Centro di Riferimento Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione, l’unico servizio della ASL di Teramo a disporre di una mobilità attiva pari al 46%. Eppure il manager Varrassi – ricorda Mastromauro – mi aveva assicurato che il Centro, riconosciuto come struttura complessa nel 2006 e poi declassato a struttura semplice nel gennaio 2010, sarebbe tornato struttura complessa. Evidentemente era la classica promessa da marinaio. Stessa cosa per Ortopedia, che era un fiore all’occhiello, e per il SERT, istituito nel 1991 e con competenza territoriale tra le più estese d’Abruzzo, che, come avevo avvertito il 3 luglio 2011, diverrà una ‘dependance’ di Teramo. Insomma, che non fossi un allarmista ora è evidente. E si possono anche comprendere i motivi del mio rifiuto a prendere parte al Comitato ristretto dei sindaci, in cui mi sembra ci si alleni a combattere inutilmente contro i mulini a vento. Il fatto è – conclude il sindaco – che certi signori dichiarano di agire con oculatezza, consapevolezza e logica stringente, per poi farne volentieri a meno quando si decide”.