Scrivo perché profondamente colpito da ciò che mi è accaduto personalmente proprio oggi. Questa mattina sono stato dimesso dal reparto di ortopedia di Giulianova, dopo 6 giorni di ricovero per un’operazione di riduzione di una rottura alla tibia perfettamente riuscita, in un clima di profondo sconforto e incredulità di tutto il reparto a causa di una notizia che già da giorni aleggiava, ma che stamane sembrava trovare conferme negli occhi lucidi dei medici e di tutto il personale: ortopedia chiuderà a breve.

E tutto questo nel più assordante silenzio.

Un reparto che funziona e anche bene: ho potuto constatare una media di 5 interventi al giorno. Un reparto pulito, non certo moderno, ma pulito; che si prende cura dei suoi pazienti con amorevole cura e in modo gentile. Un reparto che dà lavoro a radiologia che è una risorsa, soprattutto economica, per il nostro ospedale. Che ha un ambulatorio che alleggerisce di molto il lavoro di un pronto soccorso allo stremo per mancanza di personale.

Allora io mi chiedo chi? Chi prende queste decisioni che colpiscono non solo dei professionisti che hanno investito una vita in questo ospedale, in questa città, ma anche tutti noi? Tutta la costa nord della provincia teramana, che d’estate raddoppia la popolazione perderà non solo un reparto fondamentale, ma anche degli specialisti che c’invidiano in tutti gli altri nosocomi.

Mi chiedo cosa dovrebbe rimanere a Giulianova? Non certo reparti di lunga degenza o di ricerca, vista la struttura non proprio moderna. Non sarebbe più logico potenziare il pronto soccorso e i reparti che possono risolvere i piccoli grandi problemi di cittadini e turisti come ortopedia?

Ma soprattutto mi chiedo perché? Perché tutto questo avviene in questo silenzio assordante?

Gianluca D’Angelo