Nel Consiglio Comunale che si svolgerà domani Giovedì 16 Febbraio, al terzo punto dell’odg. si parlerà del “Piano di lottizzazione convenzionata in via Cupa per il nuovo deposito A.R.P.A.”. 

In merito a questo punto noi di Progresso Giuliese sentiamo di dover esprimere qualche considerazione, ancor prima di discuterne in consiglio.

 Considerazioni che speriamo possano essere uno spunto e magari diventare oggetto di riflessione per tutti i nostri colleghi consiglieri.
Senza entrare nel merito tecnico della questione, cosa che affronteremo in consiglio, Progresso Giuliese nel ribadire, come già fatto più volte, di essere favorevole agli accordi di sviluppo edilizio tra privato e pubblico, vuole puntare la sua attenzione non su quello che si farà ma su quello che fin’ora non è stato fatto.
Semplificando il discorso, nell’area di Via Cupa secondo questo nuovo accordo dovrebbero sorgere insediamenti industriali, artigianali, commerciali oltre ad un piccolo campo da calcio in contropartita per il Comune. 
La nostra domanda è: Perchè consumare altro territorio ed edificare nuove strutture industriali quando a pochi metri sorge un area industriale (Colleranesco) con strutture già realizzate ed ad oggi inutilizzate?
Non sarebbe meglio seguire l’orientamento ormai condiviso da tanti Comuni, di ristrutturare e valorizzare l’esistente? 
 Senza tralasciare che, dai documenti allegati l’area riservata al commerciale è di circa 56.000 metri quadri ed esiste la possibilità, così come impostato l’accordo di Programma, che vi possa nascere un nuovo centro Commerciale… 
In attesa di risposte proviamo ad essere costruttivi e a proporre un approccio diverso. 

Domani illustreremo ai  nostri colleghi un’altra possibilità di visione dello sviluppo cittadino, quella della riqualificazione del patrimonio edile abbandonato la cosiddetta : “edilizia ecoefficiente”.
Riteniamo possa essere più utile recuperare quell’area inutilizzata anzichè edificarne un’altra consumando ulteriore territorio.
Le nostre proposte, sulle quali domani rifletteremo, si basano sul riutilizzo di quell’area con vari progetti che puntano ad una riconversione:
turistica per insediamento di locali di intrattenimento;
ecologica realizzando verde attrezzato e percorsi ciclo pedonali;
industriale realizzando una filiera delle rinnovabili tale da attrarre investitori.
In conclusione sentiamo di dire che, a nostro avviso esistono reali possibilità di ridare nuova vita a quello spettacolo tetro di capannoni dismessi, simbolo di degrado ed abbandono. 
Ovviamente condizione necessaria sarà la buona volontà da parte di  amministratori che non pensino solo alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni.

                                                                  Progresso Giuliese
                                 Laura Ciafardoni, Massimo Maddaloni, Gianfranco Francioni