Nell’ultimo consiglio comunale, nella manovra di assestamento del Bilancio comunale è emerso il notevole incrementodella spesa per la pulizia della città: dai 3,8 milioni circa previsti a maggio si è passati ai 4,8 milioni circa.

Incredibilmente, nonostante la raccolta differenziata porta a porta sia iniziata nel 2007 per circa metà della popolazione giuliese, e nonostante si sia estesa ormai a quasi tutta la città da circa 6 mesi, invece di cominciare ad avere i primi benefici economici, i cittadini continuano a pagare sempre di più!

Infatti nel 2007 si spendevano 3.661.000 euro, nel 2010 spendiamo addirittura 4.820.000 con un aumento progressivo anno per anno. Va naturalmente ricordato che il costo è a carico dei cittadini i quali coprono da anni ormai pressocchè interamente i costi con il pagamento della TARSU (nonostante gli amministratori abbiano l’obbligo di far coprire le spese solo fino al 50% del costo globale).

Tutti sanno che la raccolta differenziata ed il riutilizzo dei rifiuti come materie prime si fanno per motivi ambientali (se ben fatti si possono ridurre fino ad azzerare le discariche e ad evitare gli inceneritori) e per motivi economici (se i rifiuti che vanno a finire in discarica diminuiscono si paga meno; dalla vendita dei rifiuti riciclati come carta, vetro, alluminio, plastica, legno etc. si possono avere introiti).

Ebbene non sta accadendo nulla di tutto questo, anzi la spesa per i rifiuti cresce sempre più.

Ma non è finita qui perché occorre anche ricordare che lo scorso anno il nostro comune ha dovuto pagare 760.000 euro per non far fallire CIRSU e SOGESA e qualche settimana fa si è dovuto impegnare per pagarne altri 250.000 per non far mettere in liquidazione il CIRSU. Senza dimenticare un mancato pagamento di 1.148.500 euro riguardante il 2009, è un debito (che prima o poi occorrerà pagare)  che il comune ha nei confronti del CIRSU e che è causa degli scioperi delle maestranze non pagate puntualmente e dell’impossibilità di trasferire i rifiuti nelle discariche.

Tutto ciò è la dimostrazione chiara di una pessima gestione sia passata che recente del CIRSU e della problematica dei rifiuti di cui portano grande responsabilità gli attuali amministratori comunali ma anche quelli  del recente passato sia di centro-destra che di centro-sinistra. Ci sono realtà illuminate  che trasformano i rifiuti in risorsa e riescono a dimezzare la TARSU  per i cittadini, qui invece, nonostante i tanti soldi pagati dai cittadini siamo ogni giorno a rischio di finire come Napoli.

Sarebbe troppo lungo da illustrare in questa sede il complesso degli gli aspetti che non vanno; lo stiamo facendo, comunque, da tempo in consiglio comunale dove accanto all’analisi critica della fallimentare gestione dei rifiuti presentiamo costantemente le nostre proposte con spirito costruttivo.

L’amministrazione comunale chiusa, arroccata e poco lungimirante, purtroppo, respinge sistematicamente le proposte avanzate, anche se poi, in qualche caso, è costretta a farla propria dallo sviluppo dei fatti (ad esempio la proposta di far gestire dal CIRSU e non da SOGESA la nuova discarica di Grasciano o la proposta di affidare a persone con specifiche competenze e provate capacità la direzione di CIRSU e SOGESA). Vi facciamo un esempio.

Circa un mese fa in occasione del consiglio comunale sulla ennesima ricapitalizzazione del CIRSU dicemmo che avremmo votato sì se avessero accettato questo nostro emendamento:

1) azzeramento del Consiglio di amministrazione di Cirsu e Sogesa
2) creazione di un’unica società mista con socio privato al 40% scelto con procedura di evidenza pubblica europea, come previsto dalla legge.
3) formazione di un nuovo Consiglio di ammministrazione sulla base delle competenze documentata da titoli di studio ed esperienze avute nel settore.
4) realizzazione e gestione della nuova discarica a Grasciano.

5) piano industriale fondato su un’efficiente raccolta differenziata e su una moderna attività di riciclo dei rifiuti per conseguire l’obiettivo di non aver bisogno, in prospettiva, nè delle discariche nè degli inceneritori e di introitare utili dalla vendita delle materie prime secondarie.

Come al solito fu bocciato, ma sull’onda delle proteste delle maestranze sono poi arrivate le dimissioni dei vertici. Forse era meglio procedere prima, in modo da far avere ai veri esperti il tempo sufficiente per presentare la domanda per i nuovi incarichi di direzione. L’avviso per presentare domanda è durato invece solo tre giorni! Che dire? Speriamo nella buona sorte, purtroppo a questo siamo.

 

                                                           Il Cittadino Governante – associazione di cultura politica