Il Consigliere regionale del PD, Claudio Ruffini, esprime vicinanza e
solidarietà alle quaranta famiglie dei lavoratori Arit
rimasti senza un posto di lavoro.

“C’è un solo responsabile di questa vicenda ed è il centro-destra
abruzzese” dice Ruffini “i lavoratori devono sapere chi li ha sostenuti
e chi invece li ha abbandonati.”

Per Ruffini il destino dei lavoratori dell’Arit è stato nelle mani di
Chiodi e della sua giunta, che “inspiegabilmente” ha deciso di salvare
alcuni precari piuttosto che altri.

Il consigliere regionale del Pd ricorda che nel mese di luglio 2010 fu
proprio il Pd a farsi promotore in Consiglio regionale di un emendamento
salva precari. Il provvedimento, condiviso poi all’unanimità, permise
alla Regione e agli enti strumentali regionali di prorogare i contratti
dei co.co.co. per completare i progetti.

“Quasi tutte le direzioni della Regione e gli enti regionali” ricorda
Ruffini” prorogarono i contratti ai co.co.co. tranne che per i precari
del Sistema Informatico regionale ed appunto per i lavoratori
dell’Arit:circa 80 lavoratori vengono lasciati a casa”.

Inoltre il Pd nel mese di novembre scorso chiese in Consiglio regionale
la stabilizzazione di tutti i precari ma il centro-destra non condivise
la proposta di trasformare in un concorso a tempo determinato tutti i
lavoratori che avevano maturato i 3 anni di servizio entro il
31.21.2010, offrendo tale possibilità solo a coloro che avevano maturato
i 3 anni al 28.09.2007, ovvero escludendo la maggior parte dei precari.

Tale opportunità sfumata per i precari, è stata riproposta dal Pd con
un emendamento nel mesi di dicembre 2010 in sede di approvazione della
finanziaria regionale 2011. Risultato?Bocciata anche questa.

“Sull’Arit” aggiunge Ruffini “ ricordo inoltre che ho presentato a
dicembre 2010 un’interpellanza all’assessore Carpineta per chiedere
spiegazioni sulla delibera di giunta regionale n. 939/2010 con cui la
Regione aveva autorizzato l’Arit ad assumere 15 lavoratori tramite un
concorso riservato ad ex co.co.co.”

Con tale decisione, dice Ruffini, “l’Arit non ha la possibilità di
svolgere le proprie funzioni previste dalla legge istitutiva della
Regione in quanto il personale assunto per l’anno 2010 avrebbe profili
amministrativi, mentre secondo la stessa Legge almeno l’80 per cento
dovrebbe essere di profili tecnico.
Attualmente l’Arit non ha assunto nessun informatico per concorso
pubblico regolarmente espletato e non ha potuto prorogare i circa 40
co.co.co tutti di profilo tecnico per mancanza di trasferimenti di
risorse da parte della Regione.

I giovani devono quindi sapere come sono andate le cose e farsi un’idea
di chi li ha difesi. Il Pd si è fatto carico del problema mentre il Pdl
non ha avuto questa sensibilità. Altri esempi rendono bene l’idea di
come il centro-destra tratti la “questione dei precari”.

“Li manda a casa anche se provengono da una selezione pubblica per
sostituirli con persone vicine alla propria appartenenza politica, in
barba ad ogni scelta meritocratica spesso annunciata dal presidente
Chiodi.”