Come è difficile parlare, in Italia, di necessità di una «classe dirigente» per il futuro.

Ogni giorno se né sente una nuova; il tema di oggi è il “sondaggio deliberativo”, un’iniziativa promossa dalla coalizione di centro sinistra allo scopo di coinvolgere i cittadini nelle scelte che l’amministrazione compie nello svolgimento della sua attività per trovare una sintonia più vicina possibile al pensiero dei cittadini.

Nulla di più, perché il fatto che siamo amministratori dà a molti la possibilità di mettere in evidenza la propria incapacità di saper governare e altresì di decantare prospettive di ogni tipo senza un minimo di coerenza con una attività amministrativa degna di tale nome.

Ho conosciuto moltissimi “maestosi imbecilli di ogni età”.
E’ il caso di tutti coloro che pensano che fare opposizione ad ogni costo sia sintomo di capacità e non di “chiacchiere”; sono solo chiacchiere da bar, e questo perché fare gli interessi della collettività vuol dire fare ben altro, vuol dire scendere in campo con proposte e non solo con critiche.

E poi veniamo al caso interno al partito IDV.

Bhè, facciamo ridere perche siamo capaci di polverizzare il contributo che riusciamo a dare puntualmente in amministrazione con uscite che sanno di protagonismo e niente più. Vorrei chiedere al mio amico Mercante: abbiamo per caso discusso di sondaggio deliberativo in un coordianamento cittadino? Se così non fosse, le tue posizioni sono personali e non hanno nulla a che vedere con quelle che io ho sostenuto in seno alle riunioni di maggioranza sul tema.

Vorrei ricordarvi cosa si legge al art.25 della risoluzione votata a Tivoli da tutti i Rappresentanti Nazionali dell’Italia dei Valori:

  • migliorare il dialogo ed il confronto interno al fine di evitare incomprensioni personali e strumentalizzazioni mediatiche che danneggiano l’azione politica del partito; 

E poi oggi voglio proprio dirla tutta: ogni rappresentante politico si riempie la bocca con “GIOVANI” e “FUTURO”, e invece i dati statistici che vi riporto di seguito parlano di una classe dirigente che ha ormai oltrepassato ogni limite:

l’età media nel nostro paese è di 43 anni, mentre nel mondo è di 28. I dirigenti laureati sono solo il 20%. Gli under 35 “al potere”  lo 0,1%. In Cina sono quasi il 30%, in Germania il 14%. Solo 18 italiani su 100, prima dei cinquant’anni, raggiungono posizioni di responsabilità

Pochi dati ma significativi di quello che è l’Italia oggi, e per questo vi dico:

BASTA, lasciate che i giovani si impegnino per la loro città, e soprattutto non fate di tutto perché scappino dalle responsabilità a causa del “vostro fare” ormai arcaico.

IDV GIULIANOVA – CONSIGLIERE COMUNALE LUIGI RAGNI