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di Federico Albani 

 

C’è il Coffee Story, a Colonnella: il ritrovo di chi, il sabato pomeriggio non ha un bel niente da fare, così come negli altri giorni. Rispetto ad altri bar che conosco c’è meno aria di nuovo, meno aurea di modernariato: sarà che siamo a Colonnella (TE), ma quando sei lì non suonano come difetti.

   C’è il Coffee Story, a Colonnella, dunque. E se entri da piazza Garibaldi e t’inoltri per il locale, e superi il bancone icona di uno stile perduto, alla fine scendi in un piccolo gioiello incastonato nel cuore del Coffee Story dove alle cinque e mezzo era annunciato un duello imperdibile, la resa dei conti di una pacifica faida letteraria, la tappa zero del Grimace’s Rabbitz Tour: pugilato letterario, Mattia Albani contro Noam Arp, The Greatest Fight on Literature, un reading pugno contro pungo a forma di round. Da non perdere, è scritto ovunque. 

   Giulianova ci ha mandato il segretario del Sindaco, ed è apprezzabile. Comunque. Gente, tanta: e in mezzo alla gente qualche faccia degna di nota. Quella di Sandro Galantini, appunto segretario del sindaco del Comune di Giulianova, nonché giornalista e storico di fama nazionale, quella di Maria Luisa Falanga, pittrice e scultrice e presidente dell’Associazione Culturale Gruppo Oraõ. È bello vederli lì, a due passi dal ring: ed è una cosa strana perché i loro due volti sono come se diventassero uno nella trepidazione del match letterario. Sarà banale, ma la prima cosa che viene in mente sono le facce dei bambini che aspettano l’inizio del loro cartone preferito. Bambini vestiti da adulti, in un ambiente adulto, in un pubblico adulto. Peter Pan della letteratura.

Il Greatest Fight on Literature è un qualcosa di strano. Un mondo che è insieme il grottesco di Fellini, la spavalderia di Muhammad Alì, la giostra dei lunapark della memoria, sarabanda di fogli impregnati di vita. 

   Il Greatest Fight on Literature trasforma il palco in un vero e proprio ring. Indossati guantoni e accappatoio, Mattia Albani e Noam Arp hanno affrontato di petto l’epica della poesia: amori e abbandoni, solitudini e cospirazioni notturne, scorciatoie e nascondigli. Attacca Mattia, risponde Noam. Tra racconti e poesie tutto il loro mondo si squaderna addosso al pubblico irretito.

In occasione dell’uscita del libri “Il verso del coniglio” di Mattia Albani e “Istantanee e nascondigli” di Noam Arp, i due artisti si sono esibiti in un reading in forma di incontro di boxe, in cui i due contendenti si sfidano/abbracciano a colpi di poesie, brevi racconti, silenzi, musica, restituendo alla vita i colpi della vita. E i nostri due protagonisti si sono sfidati in un incontro senza filtro, per non gettare la spugna.

   L’idea di presentare il reading su un vero ring, con corde, angoli, gong e ring girl, come in un immaginario incontro di boxe, nasce dall’intento del Grimace’s Rabbitz Group di far avvicinare i giovani al mondo della letteratura e toglierli un po’ di polvere da sopra le spalle, dalla sinergia di artisti giovani uniti dalla voglia di fare e sperimentare e che vanno al di là delle regole del mercato. E poi, il pugilato è una metafora della letteratura: un colpo dietro l’altro, il gong e un altro gong ancora, e i lettori sempre più suonati, orfani di qualcosa che un tempo li aveva attirati e divertiti, conquistati.

   Alla fine è un tripudio di applausi, urla e fischi. Sugli spalti impazzano i protagonisti dei libri, rivisitati in chiave Japan dall’artista Kida. Ulula tutta, comunque, la moltitudine dei presenti, giocando con l’acustica rimbombante della saletta del Coffee Story e dedicandosi senza risparmio allo smantellamento psicologico dei due poveri letteral-boweur. Sul ring Mattia Albani e Noam Arp si scambiano due fucilate a freddo in meno di dieci minuti, poi Noam Arp ingrana e per Mattia Albani non resta altro da fare che impreziosire la sua performance con travestimenti studiati ad hoc. Abbondano le chicche, sotto le parole sussurrate, le facce assorte e i gesti posati che poi ti rimangono in testa quasi più delle letture stesse.

   Finisce in parità, alla fine, l’incontro. Perdono entrambi ai punti. Si liberano. Si liberano di tutto il sudore della vita asciugato su quei pezzetti di carta e se ne vanno via a braccetto. Per 17 euro e 50 ciascuno.

 

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