Noi del PD l’avevamo detto, basta ricordare la campagna Teramo Città delle Tasse.

Avevamo detto che la Giunta Brucchi avrebbe aumentato l’addizionale Irpef fino al massimo consentito, ed è così che, a breve, sarà portata in consiglio Comunale la delibera di modifica dell’aliquota che passa, in un solo colpo, dallo 0.5% allo 0,8%.

Quello che dice il PD, i dubbi che avanza, le sue azioni di controllo, le sue (purtroppo) fosche previsioni, sono sempre definite “polemiche strumentali” dal Sindaco, eppure, tristemente, il PD si trova costantemente nella scomoda posizione di chi – alla fine – è costretto a ripetere “ve l’avevo detto, io!”.

 

Questo, dunque, è il caso dell’aumento dell’Irpef.

A nostro avviso, il Comune avrebbe potuto fare altre scelte, meno impopolari, per approvvigionare le casse, ma così, molto sbrigativamente, incamererà circa 2.000.000 di euro che, se anche rappresenteranno una boccata di ossigeno per le finanze comunali, saranno l’ennesimo salasso per i cittadini.

Si prosegue ostinatamente nella linea tracciata da questa Giunta, cioè quella di aumentare la pressione fiscale e tributaria, piuttosto che tagliare spese inutili. In questi ultimi anni si è pensato, di fatto, solo a mettere le mani nelle tasche dei cittadini.

Speriamo almeno che il Comune applichi aliquote dell’addizionale Irpef differenziate in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti dalla legge statale e che definisca una soglia di esenzione per i redditi più bassi, così come previsto dalla più recente normativa (art.1 comma 11 del D.L. n 138/2011). Recentemente anche il Ministero delle Finanze, rispondendo ad un comune, ha riconosciuto questa facoltà per le amministrazioni Comunali.

Il Comune, può decidere di utilizzare due diverse e distinte strategie (che noi auspichiamo vengano attuate congiuntamente), se fosse veramente interessato a salvaguardare un minimo di equità sociale ovvero:

  • La prima è di istituire una soglia di esenzione stabilita unicamente in ragione del possesso dei requisiti reddituali (ciò consentirebbe di tenere indenni i redditi più bassi, che soffrono maggiormente l’inasprimento della pressione fiscale).
  • L’altra è quella di attuare un sistema con criteri di progressività nel quale stabilire aliquote dell’addizionale comunale all’irpef differenziate esclusivamente in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti dalla legge statale.  E’ chiaro che le aliquote in questo caso saranno prescelte in maniera crescente entro il limite massimo dello 0,8% previsto all’art. 1del D.Lgs 360/98.

 

Siamo stanchi di un centro-destra che sa solo scegliere la via più facile dell’aumento della tassazione, piuttosto che impegnarsi a tagliare gli sprechi.

                                                                       Il Partito Democratico in Consiglio Comunale

La stressa cosa starebbe per acacdere anche a Giulianova così come è venuto fuori dalla riunione della Commissione Bilancio. L’Irpef paserebbe dallo0.6 allp 0.8 per cento ma il Pd è indeciso