“Fallo fare”. Cosi’ ha risposto una mamma alla richiesta di aiuto della figlia, di eta’ inferiore ai 10 anni, violentata ripetutamente da un 75enne di Lanciano, che all’epoca dei fatti abitava con la donna e la bambina. L’uomo e’ stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Lanciano per violenza sessuale nei confronti di minore di 10 anni e detenzione di materiale pedopornografico.

Anche la madre della bimba e’ stata arrestata per favoreggiamento. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere e’ stato disposto dal gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del sostituto procuratore, Rosaria Vecchi, che ha condotto le indagini.

“Il gip ha ravvisato la gravita’ del fatto e per questo l’uomo si trova in carcere, nonostante abbia superato il 70esimo anno di eta'”, ha detto nel corso della conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Lanciano, Francesco Menditto. “La violenza – ha aggiunto – si e’ ripetutamente consumata in ambito domestico, in quanto l’uomo era ospite nella casa abitata dalla madre e dalla bimba quando ha abusato della minore. Da tempo sufficiente l’anziano e’ lontano dall’abitazione dove sono avvenuti i fatti, cosi’ come la bimba al momento e’ al sicuro in luogo protetto dove e’ seguita una volta allontanata dalla madre, arrestata per favoreggiamento del reato che vedeva come vittima proprio la figlia”.

Le indagini per la violenza sessuale, condotte dal sostituto procuratore Rosaria Vecchi in collaborazione con la compagnia dei carabinieri di Lanciano diretta dal capitano Massimo Capobianco, sono durate due mesi (i fatti risalgono a 6-7 mesi fa), mentre proseguono quelle nei confronti di altri indagati per il reato di detenzione di materiale pedopornografico.

“Le indagini sono state particolarmente difficoltose, oltre a essere partite in ritardo, a causa della ‘superficialita” degli operatori scolastici in contatto quotidiano con la bimba, i quali hanno allertato la Procura con ritardo”, ha detto il sostituto Vecchi.

“Per i disguidi di comunicazione tra le maestre della scuola frequentata dalla bimba – ha rilevato il magistrato – siamo stati informati in ritardo di questo grave reato, mentre il dovere morale e di giustizia richiede di agire subito e nelle sedi competenti. Si tratta di un errore in buona fede, ma la condizione necessaria per la rinascita psicologica della bimba, gia’ confusa dal mancato aiuto della madre – ha sottolineato Vecchi – e’ la certezza della punizione del colpevole”.

A tal proposito il procuratore Menditto ha annunciato la stesura di un protocollo che verra’ inviato nelle scuole circa la prassi da seguire in casi simili e la creazione di una specializzazione in Procura su reati che riguardano violenze e abusi su minori. “Sono state acquisite anche le dichiarazioni della bimba, opportunamente assistita, in sede di incidente probatorio – ha aggiunto Menditto – cosi’ da non doverla piu’ coinvolgere direttamente nel procedimento”. L’arresto della madre della bimba risale a un mese fa, mentre l’uomo e’ stato arrestato questa mattina. Entrambi si trovano in carcere.