Che tristezza anche quella di non essere mai invitati e di insaccarsi pur di arraffare e mangiare, mangiare  qualsosa. Poi, una volta satolli, si vuole dare lezioni di moralità. Bocciato da Dio, dalla storia e dagli uomini, va girando come un guadalone sempre in cerca di un posto dove mangiare (a sbafo), non disdegnando mai una sagra, anche a Vattelappesca, e nemmeno un rinfreschino dopo una qualche conferenza. In quanto, non avendo niente da scrivere poichè non esiste, ci va solo per quello. Ma dove è stato, come detto, non  ha lasciato mai il segno, ma solo il disegno. Peraltro non suo. Comunque, in  ogni casa dove c’è quel disegno,  il cliente ha risolto ogni suo problema economico. Poi , dall’alto, hanno scoperto il gioco e lo hanno mandato a girare di paese in paese pur di tenerlo lontano da uffici e scrivanie. E adesso, tra un rinfresco e l’altro, non potendo scrivere di nulla, torna alla sua passione congenita, quella di scrivere lettere anonime. Che tristezza, il piccolo scrivano clandestino…