La notizia del sequestro del reparto di Procreazione medicalmente assistita della Asl di Teramo e diretto dal dottorFrancesco Ciarrocchi è la dimostrazione che la sanità teramana è allo sbando.

 

“La misura è colma” dicono Ruffini e Di Luca “non era mai successo che nella Asl di Teramo venisse addirittura posto sotto sequestro un intero reparto per gravi violazioni degli obblighi di Legge. Le responsabilità sono soprattutto del manager Varrassi, di cui torniamo a chiedere le dimissioni immediate.”

 

La notizia del blitz al reparto della Asl di Teramo è di assoluta gravità e dimostra come la sanità teramana oramai abbia perso la bussola, operando persino al di fuori delle leggi dello Stato. Una figuraccia che avrà eco su tutta la stampa ed i media nazionali e che svelano come la nostra sanità sia lontana dagli standard di qualità ed efficienza tanto decantati dal Presidente Chiodi.

 

Secondo Di Luca e Ruffini, bastava andare sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità , per sapere che in Abruzzo figurano solo i centri pubblici dell’Aquila e di Vasto e quello privato di Villa Serena a Pescara.

Perché il Dott. Ciarrocchi ha continuato nel suo lavoro pur sapendo di essere fuori dalla legge?

E perché il manager generale della Asl di Teramo non è intervenuto in tempo?

 

“Adesso il pericolo concreto” spiegano i consiglieri del Pd “è che alla Asl di Teramo venga comminata anche una pesante sanzione, che inevitabilmente ricadrà sulle povere tasche  dei cittadini teramani. Dopo l’incremento delle liste di attesa, la crescita della mobilità passiva e la riconferma di Varrasssi con premio annesso pur in presenza di provvedimenti giudiziari a suo carico, riteniamo che Chiodi e la sua Giunta debbano prendere le distanze da Varrassi ed invitarlo a dimettersi.  ”

 

Ruffini e Di Luca hanno presentato questa mattina un’interpellanza al Presidente Chiodi per chiedere  allo stesso se esistono le prescritte autorizzazioni da parte del Ministero Salute, Regione Abruzzo ed Asl di Teramo che permettono al Dott. Ciarrocchi di effettuare interventi di procreazione medicalmente assistita e nel contempo se sono stati acquisiti i documenti sulle iniziative giudiziarie a carico di Varrassi presso la Procura di Teramo e se ci sono decisioni in merito ai fini dell’applicazione dell’art. 3 bis comma 7 D.Lgs. 502/1992.

 

“Se la Giunta ha acquisito gli atti presso la Procura di Teramo così come stabilito nella delibera di conferma di Varrassi” concludono “con questi ultimi fatti gravissimi non può che adottare i provvedimenti conseguenti sul Manager, ovvero dimetterlo dal suo incarico per violazione di leggi e del principio di buon andamento e di imparzialità della amministrazione, così come prevede la Legge”.