Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Teramo ha effettuato un sequestro preventivo di circa €. 12.000 nei confronti di tre docenti universitari, due professori ed un ricercatore dell’Università di Teramo.

Il provvedimento finalizzato alla confisca per equivalente dei beni sequestrati per un importo pari al profitto del reato di cui all’art. 640, comma 2° del C.P.(truffa ai danni dello Stato), derivante dai compensi percepiti per le ore di lezioni di fatto non tenute, è stato emesso dal GIP del Tribunale di Teramo su richiesta della locale Procura.

Oltre al reato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, è stato contestato ai docenti, tutti indagati, il reato di abuso d’ufficio aggravato e continuato. Per uno di essi l’Autorità Giudiziaria ha anche ravvisato il reato di falsità ideologica in atti pubblici commessa nella qualità di incaricato di pubblico servizio.

L’intera vicenda trae origine da un’articolata attività investigativa dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Teramo che ha fatto emergere l’illecita condotta dei docenti che negli anni accademici 2009/2010 e 2010/2011 avevano eseguito un numero inferiore di ore rispetto a quelle cui erano obbligati, svolgendo le lezioni solo in due giorni della settimana in luogo dei tre previsti, risultando, quindi, fittiziamente presenti in uno di essi.

Le indagini hanno comportato una minuziosa analisi documentale supportata da puntuali riscontri e da sopralluoghi e verifiche presso la sede universitaria e le aule dove i docenti, secondo la programmazione didattica avrebbero dovuto tenere le lezioni.

L’adozione di una tale misura di prevenzione, manifesta l’importanza dell’impiego di strumenti di contrasto economico per fronteggiare situazioni illecite ai danni dello Stato, consentendo il recupero effettivo delle risorse pubbliche illecitamente percepite.

L’attività di specie si inquadra nel contesto dei servizi del Corpo a tutela della spesa pubblica nazionale. Infatti, in questo momento di crisi economica, assume sempre maggiore importanza l’esigenza di garantire e promuovere condotte pubbliche e private ispirarti a principi di legalità e di salvaguardia della spesa pubblica. L’azione della Guardia di Finanza è orientata al contrasto di tutte le tipologie di condotte che depauperando le risorse pubbliche minano i principi di giustizia ed equità sociale fondamenti dell’intervento pubblico.