Francesco Giorgini, 68 anni, è tornato con un ruolo di primo piano all’interno del calcio giuliese del quale ha scritto pagine indimenticabili. E ci è rientrato con compiti di primo piano.
Ma chi l’ha convinto a rituffarsi in un’avventura che naturalmente, anche se non in panchina, lo affascina? <Mi sono incontrato con il direttore generale Mimmo Vernacotola, che mi ha subito fatto un’ottima impressione. Abbiamo parlato, ha compreso che si poteva riprendere insieme un discorso ed ho accettato? Lo scorso anno, quando arrivò a Giulianova, ebbi un colloquio con il presidente Bartolini ma fu un discorso interlocutorio. Ora è diverso?
Qual è il tuo ruolo? <Mi hanno affidato dei compiti importanti. Il presidente ed il direttore spesso sono fuori per motivi i lavoro e io sono quello che li sostituisce in quei periodi ed inoltre farò da tramite tra la società e la squadra e uno che è stato giocatore ed allenatore conosce bene quali possono essere i problemi e come poterli affrontare>.Nessuna voglia di panchina? <Assolutamente – continua “Giorgio” – io ho fatto un discorso chiaro con Attilio Piccioni, che è stato molto disponibile. Non ho alcun interesse ad allenare, certo se potrò mettere a sua disposizione l’esperienza che ho maturato in tanti anni, mi farebbe piacere>. Sei stato allo stadio quest’anno? <Sì’ ho visto alcune partite, il campionato è tutt’altro che entusiasmante mentre so perfettamente che già in Eccellenza ci sono squadre forti, bene organizzate sia a livello tecnico che societario>. In confidenza, presidente e direttore che ti hanno confessato? <Hanno ribadito che anche quest’anno faranno una squadra da prime posizioni per cercare di vincere il campionato, sarà meno agevole ma tutti insieme ce la potremo fare anche perchè il più grande merito che riconosco a Bartolini e Vernacotola è stato quello di aver saputo ricreare l’entusiasmo e di riportare la gente allo stadio anche se in una categoria inferiore >. Ritrovi due giocatori forti come Tozzi Borsoi e Federico Del Grosso… <Romano è una grande calciatore con il fiuto del gol e con tanta voglia di giocare, è stato con me a Terni e non ha mai lesinato l’impegno, nemmeno negli allenamenti. Federico si può dire che sia cresciuto con me ed ammiro la scelta che ha fatto>. Sei stato allo stadio? <Sì sono già andato .- confessa_ ed ho riassaporato il profuma dell’erba del Fadini, dove abbiamo combattuto e vinto tante battaglie. Io sono pronto come allora>.