GIULIANOVA – Ad una settimana di distanza dal grave episodio di intolleranza alla rovescia al termine del quale un controllore dell’Arpa rimase ferito sulla Giulianova Pescara. un’altra situazione analoga si è ripetuta ieri mattina attorno alle 6,30 sul pullman di linea Teramo-Giulianova, alla stazione di Mosciano. Anche in questo caso un controllore è rimasto ferito, pur se in maniera più leggera, ma ha dovuto ugualmente fare ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale. Quando il pullman si è fermato a Mosciano, è salito a bordo un giovane di colore che svolge l’attività di buttafuori in un locale. Uno dei due controllori che era a bordo, ha chiesto al giovane di fare il biglietto visto che era transitato davanti alla macchinetta senza mettere i soldi. Il nero ha risposto che aveva con sé solo due ero e, siccome il sistema non dà il resto ed avrebbe dovuto restituirgli novanta centesimi, ha ritenuto opportuno non pagare. A quel punto è intervenuto l’altro controllore che lo ha invitato a pagare ma questi , per tutta risposta, gli ha sferrato una ginocchiata, facendolo cadere a terra. Ci sono stati momenti di particolare tensione con l’autista che ha deciso di fermare il mezzo anche per verificare le condizioni del collega. C’è stata anche la reazione di un passeggero, grande e grosso di corporatura, il quale lo ha minacciato di botte se non si fosse calmato anche perché aveva fretta di arrivare alla stazione di Giulianova dovendo prendere il treno. Pur continuando a protestare ( se l’è presa anche con una ragazza che era ugualmente intervenuta in difesa del controllore), l’uomo si è calmato. Il conducente del mezzo, però, prima di fermarsi in stazione, ha accompagnato il collega al Pronto soccorso dell’ospedale (si tratta di P.D.D. di Teramo). L’altro controllore, una volta in stazione, ha invitato il giovane di colore a seguirlo in caserma e lui, nient’affatto turbato, avrebbe replicato: <non c’è problema, vengo in caserma perchè non ho paura di nulla>. Ma davanti ai carabinieri le cose sono andate diversamente in quanto il giovane, dopo che i militari avevano assunto le varie testimonianze, è stato denunciato per minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, carica di cui oggi vengono investiti anche i titolari di pubblico servizio.