GIULIANOVA – Sfrattati! Questa volta, dopo le parole, sono arrivati perfino i manifesti sulle auto. I mezzi della Protezione civile devono lasciare immediatamente il garage sotterraneo del centro commerciale I P0rtici. Ogni mezzo ha avuto il suo bel volantino tra i tergicristalli. Il testo: >Questa vettura è parcheggiata senza autorizzazione. Al termine dei lavori di installazione, del nuovo sistema di accesso e controllo, le auto non munite del dispositivo fornito non potranno lasciare l’autorimessa e/o rientrare durante gli orari di chiusura del centro., In ogni caso, ogni uso abusivo del parcheggio sotterrano e coperto comporterà la rimozione forzata del mezzo> Ma il sindaco Francesco Mastromauro, in qualità di Capo della Protezione civile, ieri ha subito replicato sostenendo che <fino a quando non sarà trovata una sede idonea e stiamo lavorando in tal senso, i mezzi resteranno nel sotterraneo. Altrimenti dovrò agire con un’ordinanza urgente e contingibile>. Il direttivo della Protezione civile, in un documento, rivela che <alla generosità della Citigas, che da oltre un decennio ha concesso in comodato gratuito la sede “provvisoria” ai volontari della Protezione Civile di Giulianova, si contrappone l’inspiegabile ostilità del Centro Commerciale che non perde occasione di sollecitare lo sgombero dei veicoli dell’Associazione.
Cosa ancora più inspiegabile considerando che il parcheggio sotterraneo è da tempo tristemente deserto perché quasi del tutto inutilizzato dalla clientela> Il direttivo aggiunge che <numerosi i commercianti condomini che si dichiarano solidali con i volontari, ma l’amministratore continua a seguire un linea di condotta evidentemente decisa da una maggioranza qualificata. Le cresciute esigenze dell’Associazione rendono da tempo inadeguata l’attuale sede, ma l’assenza di soluzioni alternative non permettono il trasferimento auspicato, che peraltro appare vicino, stante l’impegno assunto dalle istituzioni e le recenti dichiarazioni rese dal sottosegretario regionale Mazzocca, in occasione del suo intervento alla cerimonia di chiusura del corso per aspiranti volontari. Pur nell’incertezza dei tempi, ciò lascia sperare sul buon esito della procedura in atto, permettendo finalmente ai volontari di togliere il disturbo.>