GIULIANOVA – Nessuna richiesta per ospitare migranti a Giulianova da parte di privati nelle loro strutture. La notizia è stata ufficializzata ieri mattina dalla Prefettura alla quale si è rivolta l’assessore alle Politiche sociali, Nausicaa Cameli. <In Prefettura –ha dichiarato la Cameli – sono stati molto gentili e disponibili e ci hanno dato questa notizia che dovrebbe spegnere tutti gli allarmismi e le polemiche che ci sono stati in questi giorni, alcune decisamente esagerate, ma che conferma anche la collaborazione dei giuliesi a non mettere a disposizione strutture dietro compenso, tenuto conto della vocazione turistica della nostra città>. Il tema della ripartizione territoriale dei richiedenti asilo in provincia era conosciuto da mesi. Il bando emanato dalla prefettura (che scade oggi) era di dominio pubblico, nella disponibilità di tutti gli operatori turistici e in esso sono ben specificati numeri e luoghi di destinazione. Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Mastromauro ,. <Ci eravamo subito interfacciati con il Prefetto mettendolo a parte di quanto stava accadendo in città per la semplice riapertura di un albergo chiuo da anni e dil cui titolare mi aveva subito assicurato che, a partire da metà agosto, data della riapertura, non avrebbe ospitato nessun migrante. Ma non era bastata questa rassicurazione, ora ci siamo>. Sulla vicenda registriamo l’intervento del presidente provinciale di Assoturismo, Gianluca Grimi, il quale ha dichiarato: <Ora, a prescindere da ogni e qualsiasi disquisizione ideologica di merito, che non ci compete in quanto tema di ordine politico sovracomunale, quanto gli operatori turistici pongono all’attenzione è proprio la specificità locale. Ovvero, stiamo parlando di un territorio che è tuttora in piena emergenza. Non inganni l’attuale numero di presenze ottenuto a prezzo di enormi sforzi e i primi dati, anche se non ufficiali, soo positivi. La stagione è sempre a rischio e sul filo del rasoio. Basterebbe una scossa più intensa del normale (vedi 28 agosto 2016) per vedere svuotare le nostre città con le conseguenze immaginabili. Nemmeno voglio stare a ricordare tutte le emergenze vissute in questi mesi e quanto il territorio abbia scontato tutto ciò in termini di pubblicità negativa. Come superfluo dovrebbe essere anche solo pensare che un tessuto economico, turistico, e sociale così duramente provato possa attivarsi per sopperire ad emergenze internazionali, quando ancora non vede esso stesso un barlume di sicurezza in fondo al lungo tunnel della costante emergenza. In questa situazione, la chiarezza è fondamentale. Da giorni si rincorrono voci incontrollate ed allarmate circa la destinazione d’uso dell’hotel in via di riapertura in zona stazione. Bene, da giorni nessuna voce si leva a fare chiarezza in merito. E non sto parlando della politica locale. Infatti piano della prefettura è rivolto ai privati possessori o gestori di strutture. Ed il sottoscritto ebbe pressioni da una cooperativa pugliese ma senza più sollecitazioni>.

Francesco Marcozzi (da Il Messaggero di oggi)