GIULIANOVA- Non ce la faccio più, non riesco più a concentrarmi, ho sempre in testa Marco>. A parlare così in un’intervista al Radio G notizie è stato Giulio Santosuosso, il papà di Marco, perito nel terremoto de L’Aquila, il quale ora dovrà sottoporsi anche ad un intervento al cuore>. <Credevo che con il tempo, almeno in parte questa cicatrice potesse sanarsi, ma non è così>. Anche la lunga vicenda giudiziaria, che si trascina da sei anni, ha eroso in parte la solidità del cuore di Giulio Santosuosso . <C’è un imprenditore giudicato colpevole ma è irreperibile, sanno che si trova in Venezuela, ma non abbiamo mai saputo se lo stanno cercando o meno. E poi la beffa anche della provvisionale, hanno deciso che ogni giovane vittima, per intanto, vale 50.000 euro, ma è tutto bloccato in attesa del processo d’Appello. Rispetto al processo dei Grandi rischi abbiamo un vantaggio, che non dobbiamo restituire niente perché i soldi non li abbiamo mai avuti. Ieri sono tornato a L’Aquila e mi sembra di vedere solo macerie, una cosa è certa, in quella strada dove è crollato l’edificio che ospitava mio figlio studente, sono rimasti in piedi tutti i vecchi palazzi, tranne quello i cui pilastri erano stati <revisionati> nel 2002. Ormai mi tengo tutto il dolore assieme alla famiglia, ma devo vendere la mia lavanderia. Non ce la faccio più.>
<Non ce la faccio più, non riesco più a concentrarmi, ho sempre in testa Marco>. A parlare così in un’intervista al Radio G notizie è stato Giulio Santosuosso, il papà di Marco, perito nel terremoto de L’Aquila, il quale ora dovrà sottoporsi anche ad un intervento al cuore>. <Credevo che con il tempo, almeno in parte questa cicatrice potesse sanarsi, ma non è così>. Anche la lunga vicenda giudiziaria, che si trascina da sei anni, ha eroso in parte la solidità del cuore di Giulio Santosuosso . <C’è un imprenditore giudicato colpevole ma è irreperibile, sanno che si trova in Venezuela, ma non abbiamo mai saputo se lo stanno cercando o meno. E poi la beffa anche della provvisionale, hanno deciso che ogni giovane vittima, per intanto, vale 50.000 euro, ma è tutto bloccato in attesa del processo d’Appello. Rispetto al processo dei Grandi rischi abbiamo un vantaggio, che non dobbiamo restituire niente perché i soldi non li abbiamo mai avuti. Ieri sono tornato a L’Aquila e mi sembra di vedere solo macerie, una cosa è certa, in quella strada dove è crollato l’edificio che ospitava mio figlio studente, sono rimasti in piedi tutti i vecchi palazzi, tranne quello i cui pilastri erano stati <revisionati> nel 2002. Ormai mi tengo tutto il dolore assieme alla famiglia, ma devo vendere la mia lavanderia. Non ce la faccio più.>