Il Consigliere regionale del PD, Claudio Ruffini, torna a sollecitare
la Regione Abruzzo affinchè venga fatta una seria pianificazione per le
installazioni di impianti fotovoltaici a terra.

“Sono d’accordo con le preoccupazioni del sindaco di Torano, ” dice
Ruffini “l’esplosione di questi impianti senza una adeguata legislazione
rischia di veder cancellati ettari ed ettari di colture di pregio.”

Il consigliere regionale ricorda come già nel mese di settembre 2010, a
seguito dell’allarme lanciato dall’associazione Città del Vino, chiese
di aprire un tavolo con le associazioni del mondo agricolo, auspicando
anche un confronto ad hoc in  III commissione consiliare.

“Da allora si è fatto poco e nel frattempo sono diverse centinaia le
richieste di nuove installazioni su terreni agricoli anche di pregio che
si sommano a quelle già autorizzate e non ancora attivate. Ripeto di non
essere contro il fotovoltaico ma dobbiamo fare in modo che il nostro
paesaggio e le colture di pregio come uliveti, vigneti e frutteti,
vengano preservati dall’installazione invasiva” spiega Ruffini.

Secondo il consigliere del Pd la normativa attuale e le Linee guida sul
fotovoltaico- di recente integrate dalle Regione- non sono sufficienti a
garantire un’adeguata protezione del territorio agricolo ed il rischio
che si corre è che molti agricoltori smettano di lavorare la terra e
dismettano le colture di pregio tipiche della nostra Regione. Altro che
colline verdi, tra poco i nostri panorami saranno grigi come la cenere.

Su questo argomento Ruffini ricorda inoltre di aver presentato, insieme
ad altri colleghi, anche un emendamento al disegno di legge sulle “Norme
dell’attività edilizia”.

All’articolo 32 delle Norme sull’attività edilizia (disegno di legge
fermo in Commissione che potrebbe essere portato all’approvazione del
Consiglio regionale) Ruffini ha fatto inserire due norme che recitano
così:

Al comma 3: “E’ fatto divieto di destinare ad uso diverso da quello
agricolo i terreni sui quali siano in atto produzioni ad alta intensità
quali, tra l’altro, quella orticola, frutticola, fioricola,olivicola,
viticola, etc..etc”

Al comma 5: “I Comuni, nella formazione degli strumenti di
pianificazione e nella loro revisione, individuano le parti del
territorio al di fuori dei centri edificati che per le loro
caratteristiche colturali in atto o per il loro valore ambientale o per
i caratteri identitari, sono meritevoli di tutela.”

“Con questi due emendamenti” dice Ruffini “certamente riusciremo a
tutelare gran parte del territorio regionale in maniera più completa
delle linee guida regionali. Dopo la loro approvazione resterà compito
dei Comuni, come previsto nel comma 5, rivedere i PRG in modo tale da
prevedere quali sono i territori meritevoli di tutela. ”