Gent.mo Direttore,

 

da comune cittadino vorrei esprimere tutto il mio disappunto nei confronti dei politici nazionali, per la crisi che stiamo vivendo, ma soprattutto mi rivolgo ai politici locali, nei quali trovo molta sufficienza e tanta voglia di visibilità.

Non vorrei sembrare un qualunquista e sparare a zero sul mucchio, ma penso che siamo tutti d’accordo sulla mediocrità dei nostri politici degli ultimi decenni.

Se prendessimo, per esempio, il nostro consiglio comunale, noto tanta acrimonia e tanta volgarità. La bramosia di mettersi in evidenza fa dimenticare a tutti la vera missione nobile della politica, cioè governare la pubblica amministrazione per migliorare la città e la qualità della vita dei propri cittadini.

Ascoltando i consigli comunali, ho osservato che ci sono consiglieri che hanno la polemica incorporata convinti di distribuire su tutti gli argomenti perle di saggezza, altri cercano di fare opposizione esprimendo il loro dissenso arrampicandosi anche sugli specchi; a volte il loro scopo non è il bene della città, ma criticare l’altro schieramento facendo notare la loro esistenza. Anche la maggioranza non è da meno: ci sono alcuni assessori che esercitano il loro ruolo in modo feudale, convinti della loro idea e non ascoltano la voce dei cittadini che potrebbero dare un ottimo contributo conoscendo le problematiche del territorio.

Secondo il mio modesto parere, l’unico che riesce a volare sopra questo becero marasma è il nostro Sindaco che, con il suo atteggiamento mediatico, cerca di riportare tutti ad una giusta riflessione.

Bene, a tutti questi signori, vorrei consigliare di leggere alcuni libri del nostro Risorgimento, i quali ci raccontano di uomini che hanno dato la loro vita per i propri ideali e valori, con la consapevolezza di lasciare alle generazioni successive un mondo migliore senza mai pensare a loro stessi.

Vorrei ricordare un pensiero di un grande statista del passato, De Gasperi, il quale disse “I politici pensano alle prossime elezioni, gli statisti pensano alle prossime generazioni”.

Signori, ritornate a fare la vera politica, quella nobile! Mettete al primo posto i vostri ideali ma allo stesso tempo collaborate per migliorare la nostra città.

Mi rivolgo a tutti: non dite più quella brutta frase “ E’ stato fatto quello che dicevamo noi”. E’ un modo egocentrico ed insopportabile! Non vi preoccupate, i cittadini sanno distinguere. Se il vostro obiettivo sarà quello di migliorare la nostra città, sarete premiati. Non dimenticate mai che non siamo solo voti, ma persone che ragioniamo e, al momento giusto, sappiamo scegliere.

 

 

                                                                               Cordialmente saluto

 

                                                                                  IAMPIERI Dante