Giulianova, 17 luglio 2012

 

In data odierna ho rassegnato le mie dimissioni da Assessore al Sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro.

 

Questa scelta è stata assunta dopo attenta riflessione ed è conseguenziale alla nota e spiacevole vicenda relativa alla richiesta, avanzata al Sindaco dal coordinatore regionale dell’Italia dei Valori, Sen. Mascitelli, e dal coordinatore provinciale del partito On. Di Stanislao, di estromettermi dalla Giunta. Ringrazio anzitutto il Sindaco che ha ragionevolmente ritenuto la richiesta perlomeno irrituale e che, è evidente, mortifica le sue prerogative, non mancando di esprimere parole di stima ed apprezzamento per il mio operato. Così come sento il dovere di ringraziare l’amico Riccardo Mercante, che ha abbandonato l’IDV tre mesi fa facendomi pervenire la sua solidarietà, nonché il Partito Democratico che ha manifestato eguale considerazione nei miei confronti considerando all’unanimità “irricevibile” la richiesta, ritenuta più propriamente un “diktat”, di “licenziarmi” .

 

Mi è stato necessario prendere tempo, prima di rassegnare le dimissioni, per adempiere all’incarico affidatomi, specificamente l’approntamento del cartellone delle manifestazioni estive di “Giulia Eventi” e per assolvere agli obblighi relativi alla supervisione degli aspetti organizzativi.

 

La richiesta dell’IDV mi ha lasciata esterrefatta sia perché l’ho appresa dagli organi di stampa, sia in quanto mancante di motivazioni di merito, e sia perché è intervenuta SENZA deliberazione del Coordinamento regionale del partito, cosa diversa dal Coordinatore, e addirittura precedendo di un giorno la riunione del Coordinamento provinciale di Teramo. Ciò che induce ragionevolmente a pensare come tutto fosse stato già deciso nella “stanza dei bottoni”, facendo brandelli di quella trasparenza e democraticità che pure costituiscono i cavalli di battaglia del partito.

 

Ma non è tutto. Perché, come la classica ciliegina sulla torta, gli organi del partito diffidavano il consigliere Luigi Ragni a partecipare alle sedute consiliari fino a quando io non mi fossi dimessa, o non fossi stata estromessa dal Sindaco.  Fatto, questo, gravissimo, tanto più per un partito, l’IDV, che ha nel suo vessillo la legalità, giacché quella diffida si concreta in un incitamento rivolto al consigliere di violare il mandato conferitogli dagli elettori.

Insomma, si è preteso che il consigliere Luigi Ragni violasse il suo obbligo, morale prima ancora che giuridico, a partecipare alle sedute di consiglio, pur essendo egli rappresentante degli elettori e delle loro istanze.  

 

Quindi, per evitare che il Sindaco e la maggioranza continuassero a subire questo penoso “diktat”, basato sulla minaccia di far mancare l’apporto del consigliere IDV alla maggioranza, che pure contraddittoriamente il partito dichiara di sostenere, responsabilmente, ma non senza dispiacere, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni, soddisfacendo così l’ansia di epurazione del Senatore Mascitelli e dell’On. Di Stanislao.

 

Dimissioni che, peraltro, dimostrano palesemente come io non sia attaccata alla poltrona, diversamente da altri dell’IDV che hanno diffuso velenosamente queste voci sul mio conto. Sono ben lieta di lasciare ad altri questi “appetiti” evidenziati dalla molteplicità di incarichi cumulati.

 

Di questo e di molto altro, che getta ombre pesanti sulla democraticità dell’IDV a livello regionale e provinciale, come certa inclinazione al “tesserificio”, la sottoscritta, che pure è stata tesoriere regionale del partito dal 2005 al 2011, nonché componente provinciale, ha informato l’On. Antonio Di Pietro e la Segreteria Nazionale, evidenziando come sia stato tradito il principio ispiratore del movimento, snaturando il partito, con le tante anomalie che purtroppo hanno connotato questa vicenda, la quale, è giusto ripeterlo, non ha eguali.

 

Rimane da dire come la sottoscritta, insieme con altri tesserati a me vicini, abbia deciso di non iscriversi all’Italia dei Valori, presentando le dimissioni dal Coordinamento cittadino e da quello Provinciale del partito. E ciò non per delusione personale ma per la ben più dolorosa constatazione relativa al fatto  che ai proclami dei vertici regionali e provinciali non sia seguita un’azione coerente nei fatti, demolendo così quanto si stava costruendo con generosità e impegno dagli eletti e dagli amministratori locali.

 

Sono quindi vicina a tutti quelli che, come me, hanno ingenuamente creduto nell’Italia dei Valori e nel suo nuovo modo di fare politica e che oggi sono delusi, ma li esorto a continuare, come io farò, nell’impegno disinteressato nel segno della sana politica, della trasparenza, della partecipazione e della prossimità al cittadino e alle sue esigenze.  

 

In ultimo voglio ringraziare, oltre al sindaco, ai colleghi di Giunta ed ai consiglieri, i dirigenti, lo staff del Sindaco, funzionari e dipendenti del Comune, e, più in generale, tutti coloro con i quali sono venuta in contatto e che, a vario titolo, hanno collaborato con me.

 

                                                                                                         Nadia Ranalli