“Sarò felice di esaminare il Patto Etico una volta che mi sarà sottoposto, visto che ne sento parlare dai giornali e che oltretutto sono stato il primo a dire di volerlo, ma  la Cgil conosce già le risposte alle domande che pone” afferma il presidente Catarra in merito a quanto affermato dalla Cgil, funzione pubblica.

 

“Su una cosa bisogna essere chiari e onesti intellettualmente: nessuna delle problematiche sulle quali pone l’accento la Cgil dipendono dalla nostra volontà ma da un percorso obbligato dettato dall’inchiesta Ministeriale. La stessa onestà andrebbe utilizzata per valutare l’operato di chi, come noi, è  chiamato a riparare danni causati dalla gestione altrui e a questo proposito verrebbe da chiedersi dov’era allora la Cgil e come mai non si sono registrati richiami all’etica.

 

Nel merito il sindacato sa benissimo, che il Fondo di produttività dei dipendenti, sottoscritto anche dalla Cgil, è illegittimo, come sancito dal Ministero del Tesoro, e va ricostituito.  

 

C’è un gruppo di lavoro, di assoluto rilievo professionale, costituito da dipendenti dell’ente e da due esperti esterni, che sta dipanando tutti i passaggi amministrativi: passaggi che non possiamo eludere perché dovremo presentarci con le carte richieste davanti alla Corte dei Conti.

 

Anche le indennità di risultato dei dirigenti sono congelate per lo stesso motivo: non vedo come potremmo quantificarle ora, visto che proprio l’operato di una parte dei dirigenti è finito sotto esame.

 

Per quanto riguarda le somme dovute ai dipendenti l’amministrazione pagherà tutto quello che c’è da pagare:  i ritardi su quello che era il calendario solito delle erogazioni non è imputabile alla marcia dell’amministrazione ma ai numerosi procedimenti richiesti per riportare alla norma regole e criteri.

 

Senza questi passaggi ogni atto per i dipendenti potrebbe essere inficiato e questo la Cgil lo sa bene visto che ha in mano tutta la documentazione e che ci siamo più volte dichiarati disponibili ad aggiornarli su tutto.