l PD provinciale di Teramo, nella riunione della direzione politica che si è tenuta ieri sera, approfondisce l’analisi sulla questione Ruzzo, dopo il “cappotto” del centro-destra.

Ricordiamo che il CdA della Ruzzo Reti  era stato costretto a dimettersi, letteralmente ricattato dal centro-destra che, altrimenti, minacciava di non approvare il bilancio. Già allora, questa azione nefanda avrebbe meritato ben altro atteggiamento da parte del PD che – pur avendone titolo e diritto – aveva comunque evitato di ricorrere alle vie legali, in nome della salvaguardia di un’Azienda che offre servizi fondamentali ai cittadini, e in nome di una correttezza istituzionale che si immaginava ricambiata e che, invece, è stata umiliata e offesa da un centro-destra arrogante e autoritario.

E’ proprio questa prepotenza che oggi consegna ai cittadini un Consiglio di Amministrazione che non li vede tutti rappresentati, un CdA monocolore che spazza via le esigenze di oltre la metà dei territori amministrati, che non ha ritenuto corretto e sensato dotare l’azienda più importante della provincia di Teramo, di un organo equilibrato che potesse garantire una gestione condivisa – e quindi certamente più efficace – dell’acqua pubblica. Perché di questo si tratta: dell’acqua…  del bene più prezioso per gli esseri umani, di quell’acqua che i cittadini hanno appena dichiarato con forza dover essere di tutti!

Non di poltrone, quindi, stiamo parlando, ma per il centro-destra evidentemente contano solo quelle, altrimenti non le avrebbe occupate manu militari, compiendo una scorrettezza istituzionale (per non dire di peggio) che mai, a memoria d’uomo, si è ricordata in provincia di Teramo. Questa maleducazione istituzionale è stata, peraltro artatamente, fatta passare come conseguenza di presumibili difficoltà che il PD avrebbe avuto nella scelta del proprio rappresentante. Il PD, che rivendica invece come atteggiamento culturale e come metodo la discussione al proprio interno, alla fine aveva ben fatto un nome: quello dell’avvocato Luigi Guerrieri, che garantiva rinnovamento e competenze tecniche.

“Questo è quanto; ed è inutile – cari Brucchi e Tancredi – nascondersi dietro un dito, poiché è con queste azioni che dimostrate chiaramente l’arroganza e l’autoritarismo che connotano il vostro modo di amministrare la cosa pubblica.” ribadisce con forza Verrocchio.

Intanto, nella riunione di ieri sera in cui è stata rinnovata la piena fiducia al Segretario,  i Sindaci del PD hanno deciso di presentare un documento con cui dichiareranno senza mezzi termini che il nuovo CdA del Ruzzo non li rappresenta e quindi non potranno sentirsi tranquilli se non esercitando minuziose azioni di controllo di tutti gli atti amministrativi che caratterizzeranno questa nuova gestione aziendale. Senza sconti per nessuno.

 

                   

                                                                                                 La Segreteria Provinciale del PD Teramo