GIULIANOVA- Per tetto il soffitto dei portici e per tappeto un mare di siringhe.E per tetto i portici di palazzo Franchi a due passi dalla stazione ferroviaria. Accadono cose sempre più strane nelle notti giuliesi, sia illuminate dalla luna che bagnate dalla pioggia. C’è chi si arrangia per dormire all’aperto e c’è chi sistema nel sottopasso di via Nazario Sauro un tappeto di siringhe. La scorsa notte è stata immortalata l’immagine che pubblichiamo: due persone che hanno sistemato sotto i portici vicino alla stazione una specie di letto patrimoniale, insomma un giaciglio a due piazze ed hanno dormito l’una accanto all’altra, svegliandosi solo al mattino quando transitavano i mezzi dell’Ecotedi per la pulizia della piazza. Questo accade forse perché si è riusciti ad ottenere, dopo una lunga battaglia, anche nostra, di poster chiudere il sottopasso della stazione, sia all’ingresso dalla piazza che da via Bolzano. E ieri mattina la città si è svegliata con il tappeto di siringhe nell’altro sottopasso, quello del corso, dove ci sono delle telecamere che non funzionano (ed è ufficiale). Motivazione: le abbiamo messe , dicono a Palazzo, e siccome il sottopasso è baso ed è ad altezza d’uomo, le hanno rotte in continuazione. Come dire che lì sotto ormai si può fare quello che si vuole. Non ci sembra una situazione normale. Qualcuno afferma che ci sono le telecamere della banca che riprendono che entra e chi esce anche dal sottopasso e che l’entrare o uscire non significa che chi viene immortalato dalle riperse abbia commesso un reato. Succede dell’altro, a ben guardare le siringhe recuperate ieri dalla Ecotedi con l’assistenza dei vigili urbani non solo non erano tutte usate, ma qualcuna era ancora dentro la busta ed erano state mischiate a queste anche le siringhe, quelle che si usano normalmente per fare le iniziazioni a chi sta male o in ospedale. E questo che vuol dire? Si avanza un’ipotesi, visto il reiterarsi di questi episodi e cioè che qualcuno agisca per dispetto o per qualche fine che non sia proprio da assimilare ai vandalismi. Da sempre chi si droga ama nascondersi, cerca i luoghi meno frequentati, si apparta lì e dopo il <buco> getta al siringa e se ne va, non se la porta a passo per la città per poi gettarle nel sottopasso. Quindi il problema è molto più complesso di quanto sembra e forse la questione non sembra essere materia di indagini da parte dei carabinieri ma l’argomento va posto all’attenzione dei partiti se non all’esame del Consiglio comunale che ha il dovere di occuparsi di queste cose. Si farà? Non si sa, intanto è scoperto che l’unica telecamere esistente non funziona, un invito a reiterare una notte di baldoria tra le siringhe, usate e non.
Francesco Marcozzi

(tratto da Il Messaggero)