Perdere il lavoro e non avere più modo di mantenere la famiglia: una donna romena, da anni trapiantata a Giulianova (Teramo), si è data fuoco dopo essersi cosparsa il corpo di alcol. Lo ha fatto sotto gli occhi della figlia e del compagno, un connazionale, che nel tentativo di salvarle la vita si è ustionato anche lui. A spingerla è stato lo sconforto per aver perso di recente il suo lavoro di badante e di non avere più mezzi per vivere. La donna, 52 anni, oggi all’ora di pranzo, ha messo in atto il gesto nella sua abitazione, una specie di magazzino al piano terra di un piccolo stabile, in via della Scala al Paese. Si è alzata da tavola e si è diretta nel bagno dove si è cosparsa di alcol e si è data fuoco.

IL SUICIDIO La donna si è trasformata in una torcia umana, subito soccorsa dall’uomo, di 46 anni. Mentre per i soccorsi intervenivanoil personale del 118 e i carabinieri, la donna è stata avvolta in alcune coperte per soffocare le fiamme. Le ustioni, di secondo grado, sono diffuse su oltre il 50 per cento del corpo, su volto, braccia, schiena e torace. L’uomo ne ha di primo e secondo grado, su braccia e volto. Entrambi sono in condizioni serie, ma quelle della donna vengono ritenute più gravi. Tutti e due, dopo un primo soccorso all’ospedale di Giulianova, sono stati trasferiti in ambulanza – l’elicottero del 118 non poteva decollare per le avverse condizioni meteo – al reparto specializzato per i grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma.

Mercoledì 9 Ottobre 2013