Nel corso della sua deposizione,
l’ex autista di Angelini, Sciarrelli ha raccontato che negli
ultimi viaggi, a Collelongo, l’imprenditore era “molto
arrabbiato”. Nel corso dell’ultimissimo in particolare gli
disse “speriamo di non dover utilizzare mai le foto fatte
perché altrimenti significa che sono in rovina, che mi hanno
ammazzato”.
Sciarrelli ha riferito che solitamente da Villa Pini a
Collelongo impiegava in auto meno di un’ora, procedendo sempre a
velocità sostenuta. Oltre all’autista, è stato chiamato a
testimoniare anche un consulente informatico della procura, il
quale ha fornito dati tecnici sulle numerose fotografie scattate
dalla macchinetta fotografica in uso all’autista di Angelini.
Fra le foto esaminate quella relativa alla busta con le mele,
che Del Turco avrebbe consegnato ad Angelini, dopo un incontro
nella sua casa di Collelongo.
In mattinata, intanto, il processo si è aperto con
l’ammissione delle prove. I pm hanno chiesto in particolare di
acquisire un rapporto dei Nas, che a suo tempo fu oggetto di
interrogazioni parlamentare contro la procura pescarese. Alla
richiesta si è opposto il difensore di Del Turco, Giandomenico
Caiazza.
Le due differenti posizioni sono state poi al centro, a
margine dell’udienza, di uno scambio di battute tra il
procuratore capo Nicola Trifuoggi e l’avvocato Caiazza. Il
legale ha tenuto a sottolineare di essersi opposto alla
richiesta, preferendo, prima di acquisire il rapporto, ascoltare
in aula la testimonianza dei Nas che hanno condotto le indagini.
Il collegio ha, infine, deciso che il rapporto dovrà essere
prodotto in concomitanza con l’audizione dei Nas. Anche
nell’udienza odierna era presente l’ex governatore Del Turco.
Riguardo all’assoluzione di Giovanni Pace, avvenuta sempre
nell’ambito della stessa inchiesta, Del Turco ha detto di
provare per lui “molta invidia”. “E’ la fine – ha commentato
– dell’infallibilità dell’oracolo di Chieti”. (ANSA).