Prendiamo atto della decisione della giunta regionale che seppur in ritardo ha iniziato la procedura di revoca del manager della Asl di Teramo Varrassi. Da tempo segnaliamo la necessità di revocare l’incarico al Direttore Generale della Asl di Teramo che arriva tardivamente e con la possibilità concreta che si apra un contenzioso tra le parti.

“Lo ripetiamo” dicono i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca “se la giunta avesse deciso nel 29 agosto scorso di non riconfermare Varrassi oggi non si troverebbe nell’imbarazzante situazione di dover subire anche un ricorso dello stesso. Con un pò di soddisfazione rivendichiamo la battaglia svolta dal Pd ed oggi è chiaro a tutti i teramani che la nostra campagna non era strumentale ma era assolutamente circostanziata nei fatti.”

Secondo Di Luca e Ruffini infatti, le condizioni che oggi hanno condotto la giunta regionale ad iniziare la procedura di revoca di Varrassi erano le stesse del 29 agosto scorso, quando lo stesso fu riconfermato. Ma allora si decise di non acquisire gli atti della Procura, il perché è ancora un mistero che Chiodi e company non hanno spiegato ai cittadini teramani.

“Ora auspichiamo che si proceda celermente alla scelta del nuovo manager” dice Ruffini “e questa volta pretendiamo che sia una persona autorevole, neutrale e soprattutto apartitica.”

Secondo il Pd c’è da riaprire quel famoso albo regionale degli aspiranti manager delle Asl, anche alla luce delle recenti disposizioni contenute nel cosiddetto “Decreto Balduzzi” che fissa criteri di scelta più stringenti, rigorosi e selettivi per i manager , la cui posizione deve essere la più estranea ed imparziale dalla politica.

“La Asl di Teramo” concludono i consiglieri del Pd “ha bisogno di una Direzione che rompa con il passato e con i vecchi metodi. Bisogna ridare prestigio ed affidabilità alla nostra sanità scegliendo i primari ed i dirigenti in base al merito e non alla vicinanza politica. E poi bisognerà ripartire da dove Varrassi aveva completamente fallito: lotta alla mobilità passiva ed abbattimento delle liste di attesa. I tanti successi sbandierati da Chiodi da parte della Asl di Teramo erano quindi solo fumo negli occhi. Il nuovo manager dovrà perciò ripartire da un nuovo atto aziendale che avvii i processi di medicina territoriale e che riorganizzi i presidi ospedalieri rendendo l’offerta sanitaria più efficace. Sono questi gli obiettivi su cui si dovrà lavorare e sui cui troverà la disponibilità del Pd teramano.”

martedì 30 ottobre 2012            

 

I Consiglieri regionali

Claudio Ruffini

Giuseppe Di Luca