“L’imbarazzante silenzio di Chiodi significa una sola cosa” dice il
capogruppo PD Camillo D’Alessandro “che il Presidente della Regione
Abruzzo è in linea con le scelte romane. Altrimenti dica con chiarezza
se condivide o meno le parole dell’Assessore alla Protezione civile
Giuliante. Una cosa è certa: Chiodi è stato scaricato da Berlusconi e
presto verrà scaricato anche dai suoi concittadini teramani. L’unica
cosa che gli resta è rassegnare le dimissioni e andare a casa.”

“L’avevamo annunciato” aggiungono i consiglieri Claudio Ruffini e
Giuseppe Di Luca “dopo il riconoscimento dello stato di calamità era
necessario reperire subito le risorse per il teramano, purtroppo
apprendiamo da Giuliante che dei soldi non vi è traccia. Per l’Abruzzo
spremuto già come un limone da tasse, accise sulla benzina,debito
sanitario, il Governo di Berlusconi ha pensato bene di tassare
ulteriormente gli abruzzesi per fronteggiare le calamità naturali.
L’unico che si è fatto sentire è il neo-Assessore alla Protezione Civile
Giuliante, tra l’altro un aquilano che ha avuto il coraggio di battersi
per le ragioni dei teramani alluvionati. Ma lo sfogo di Giuliante è il
chiaro sintomo che la filiera della Pdl si è rotta.”

“E’ l’ennesimo schiaffo a Chiodi, forse il più doloroso” incalzano Di
Luca e Ruffini “sembra quasi che al governo della Regione ci sia un Don
Abbondio che ha paura dei bravi romani.  Come il curato del Manzoni,
Chiodi non dice mai una parola che riveli coraggio. Se questo
centro-destra non ha più la forza di battere i pugni per l’Abruzzo sarà
il Partito Democratico a farsi sentire.”

“Raccogliamo l’invito alla mobilitazione di Giuliante” dice Ruffini
“apriremo una vera e propria mobilitazione sui territori alluvionati ed
inviteremo anche i sindaci di centro-destra a protestare contro questa
ingiustizia e contro il Don Abbondio Chiodi. I soldi ci sono, basta
accorpare le elezioni come chiesto da Spacca. Ma questa è una scelta del
Governo e Chiodi deve dire se è anche la sua scelta. Altrimenti vuol
dire che è contro i sindaci e le amministrazioni locali, che Berlusconi
vuole lasciare senza soldi, senza viabilità ed indebitate.”

“Spiegheremo a tutti le capanze di Tremonti: per il Veneto alluvionato
subito 300 milioni di euro, per l’Abruzzo terremotato e alluvionato solo
promesse e poi tasse?Fregati a Tortoreto e fregati a Teramo sempre da
Berlusconi. Chiodi dica un solo vantaggio che gli abruzzesi hanno
ricevuto da Berlusconi e che giustifichi la scelta di averlo sostenuto come candidato governatore”

 

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