“Varrassi ha posto una domanda molto pertinente” dicono Ruffini e Di Luca “cosa è cambiato nei sui confronti da parte della giunta regionale che solo il 29 agosto scorso lo aveva confermato? E’ una domanda che noi riteniamo vada posta a Chiodi e lo stesso debba dare una risposta.”
Al di là dei giudizi mutati su Varrassi da parte della Giunta regionale, resta comunque un problema: se il manager decide di aprire un contenzioso contro la sua revoca certamente la Asl di Teramo ed i cittadini teramani subiranno dei danni. Chi pagherà queste somme, chi risarcirà Varrassi?Pagheranno come al solito i cittadini?
“Noi riteniamo che a pagare debba essere Chiodi” spiegano Di Luca e Ruffini “anche perché è stato lui e la sua giunta a riconfermarlo ed a difenderlo con ostinazione per poi ritornare sui propri passi. Adesso che hanno fatto la frittata vogliono farla mangiare ai cittadini teramani, noi invece pensiamo che Chiodi aveva tutti gli elementi a sua disposizione per non riconfermare subito Varrassi, come da tempo gli avevamo indicato. Adesso è troppo tardi per tornare indietro e vuole scaricare le sue colpe sullo stesso Varrassi e sui cittadini teramani. Questo è inaccettabile!”
Secondo i consiglieri regionali del Pd la vicenda di Varrassi dimostra che la sanità teramana è fuori controllo, senza una vera Direzione e con un manager sfiduciato e con procedimenti penali in corso. Tutto ciò indebolisce la nostra sanità e le scelte del manager.
“Questa situazione di “paralisi” dovrebbe indurre secondo noi Varrassi a desistere ed a fare un passo indietro” dicono Ruffini e Di Luca “ la sua questione contrattuale Varrassi se la veda con Chiodi e la sua giunta, a noi interessa il destino e l’efficienza della Direzione della Asl di Teramo. Deve però essere chiaro che il dott. Varrassi non può anteporre questioni personali o di natura contrattuale agli interessi generali dei cittadini teramani. La sua era e resta una nomina fiduciaria ed oggi deve prendere atto che nessuno ha più fiducia in lui, da ultimo (ma non solo)chi lo aveva nominato. Quindi a nostro giudizio non può legare la sua permanenza alla Direzione della Asl di Teramo al solo contratto ma deve prendere atto con serenità che nei suoi confronti è venuta a mancare la fiducia del governo regionale. Così come pretendiamo da Chiodi e dalla sua giunta un esame di coscienza ed il riconoscimento che sulla vicenda Varrassi non ne hanno azzeccata una.”
sabato 03 novembre 2012
I Consiglieri regionali
Claudio Ruffini
Giuseppe Di Luca