GIULIANOVA – Momenti di grande tensione ieri pomeriggio davanti all’ingresso della piscina comunale. Una quarantina di persone, tra cui giovani e genitori dei ragazzi della scuola, hanno manifestato il proprio disappunto nei confronti dell’amministrazione comunale per aver deciso di chiudere l’ingresso la mattina e limitarsi al solo pomeriggio, ferma restando la chiusura di domenica e nei giorni festivi. La decisione dell’amministrazione come noto, è stata così motivata: <La piscina comunale rimarrà aperta dal lunedì al sabato con orario 14-21. Chiusura la domenica e i giorni festivi.
L’impossibilità di articolare diversamente l’orario di accesso alla struttura si deve a carenza di personale. A seguito infatti del pensionamento di un dipendente, a cui inevitabilmente ne seguiranno altri nel corso dei prossimi tre anni, non è per il momento possibile garantire in totale sicurezza l’apertura durante la mattina. Il problema potrà essere risolto in due modi, al vaglio dell’Amministrazione. O mediante nuove assunzioni, compatibilmente con le risorse del bilancio che deve essere approvato entro fine febbraio, oppure affidando, tramite un bando pubblico, la gestione della struttura per il pomeriggio in modo da garantire, tramite il personale comunale, l’apertura durante il mattino.> Grandi proteste e nessuno ha accettato la motivazione, tenuto conto che, da quanto è andato in pensione Bonaduce, a lavorare sono rimasti in tre. Ma anche le nuove misure di sicurezza, rigidissime a Palazzo, impongono che l’organico sia di quattro., Ora è chiaro che non si possono attendere le epoche delle assunzioni o che altri , come si legge nella nota, vadano in pensione, mentre appare bizzarra la decisione di mantenere la piscina “pubblica” al mattino e poi affidarla di pomeriggio al privato che vincerà il bando. Ci sarebbe una via d’uscita tramite un accordo con la Croce rossa che può contare, grazie alla scuola di Claudio Lamolinara, di bravi ragazzi (ma anche con quote rosa)che hanno svolto i corsi di sub e dintorni, che però non siamo impegnati con il lavoro e comunque sempre attraverso (almeno) un rimborso spese. Sia il sindacoche l’assessore Nausicaa Cameli si stanno impegnando in tal senso. Ma è solo un’ipotesi e non una soluzione. Le proteste ieri comunque sono state molto colorite e qualcuno ha deciso di restituire gli abbonamenti che aveva sottoscritto per fare uso dell’impianto la mattina chiedendo naturalmente il rimborso della somma pagata. Sono questi gli argomenti più scottanti che vive attualmente la città e che meritano di essere risolti al più presto, tenendo anche conto, che essendo chiuso l’impianto del capoluogo, sono molti i teramani che hanno scelto Giulianova con qualche incasso in più, il che, si sa, non guasta mai.