Continua incessante la spoliazione dell’ospedale di Giulianova. Dopo aver chiuso interi reparti, di straordinaria importanza, come urologia (riaperta come ambulatorio) , pediatria e ginecologia, si sta gradatamente passando ai servizi. Si pensi alla mancata valorizzazione del servizio di Fiosiopatologia della Nutrizione, l’unico ad assicurare una mobilità passiva, mentre la Asl soffre terribilmente del male opposto, la mobilità passiva.

L’ultimo sgarbo all’ospedale giuliese riguarda il servizio di allergologia. Da lunedì cinque settembre il servizio sarà chiuso e l’unico medico che ne faceva parte, il dottor Calafiore, sarà trasferito all’ospedale di Sant’Omero. Motivazioni ufficiali ancora non ce ne sono, ma si sostiene che, siccome a Sant’Omero riapre pediatria, è giusto che ci sia un allergologo. Difatti il dottor Calafiore era in organico a pediatria, ma rimase stranamente al suo posto quando a Giulianova pediatria venne cancellata. Chissà, una distrazione o un contentino? Fatto sta che ora, in ogni caso, si rimedia e l’esperto nella diagnosi e la cura delle allergie se ne  va a Sant’Omero. Resta in piedi anche la storia di urologia, quando i vertici della Asl annunciarono che il servizio sarebbe stato potenziato con l’arrivo del dottor Robimarga, trasferito da Teramo sia per essere stato coinvolto in una vicenda giudiziaria, sia perchè da sempre in contrasto con il suo ex primario, il dottor Vicentini. Con l’arrivo di Robimarga, Urologia avrebbe avuto in organico tre medici. Ma non era vero in quanto si sapeva che dal primo luglio il dottor Del Signore sarebbe andato in pensione, come è puntualmente avvenuto. Per cui i medici sono rimasti due e, in periodo di ferie, prestazioni assicurate da un solo medico, o  lo stesso Robimarga o la dottoressa Lucidi Pressanti. Ma qui c’è un altra storia nella storia. Strumento principe dell’ambulatorio di Urologia e l’ecografo (per ispezionare lo stato della prostata, della vescica e dei reni). L’Urologia giuliese  non può contare su un proprio ecografo. Gli venne concesso in prestito (o per pietà) da due primari attualmente in pensione, Cameli di Chirurgia e  Bernardini di Psichiatria. C’è ancora quello, dal momento che l’apparecchio che era in dotazione all’Urologia giuliese, a sua volta, era stato dato in prestito all’ospedale di Atri e non è mai più tornato.