Arrestato mentre sta apponendo uno skimmer (nome dell’apparecchiatura che memorizza i codici) allo sportello Bancomat della Banca di Credito Cooperativo di via Vestina di Montesilvano

. L’uomo era stato notato dagli Agenti del Commissariato di Atri nel corso di un servizio di prevenzione e repressione dei reati, mentre usciva dalla propria abitazione di Silvi guardandosi intorno, con fare sospetto, con qualcosa nascosto nel giubbino che teneva ben stretto, e salire frettolosamente su un bus di linea in direzione Pescara.

I poliziotti, insospettiti, decidono di seguire l’uomo fino all’arrivo a Montesilvano dove, nei pressi della Banca, lo vedono armeggiare.

L’intervento degli agenti consente di verificare che aveva appena installato lo skimmer e di arrestare l’uomo.

Viene perquisita l’abitazione di Silvi e  all’interno i poliziotti trovano:

·         un’ apparecchiatura “Skimmer” + nr. 2 lettori con videocamera e batterie di alimentazione;

·         1 coltello a serramanico;

·         svariato materiale utile alla clonazione di carte magnetiche e realizzazione di skimmer ed accessori (lettori/scrittori di bande magnetiche, nr. 2 Personal Computers, saldatore a stagno, componenti elettronici e cablaggio vario, telefoni cellulari alterati al fine del recupero di microcamere ad uso skimmer);

·         123 carte magnetiche, delle quali 55 già contenenti i codici clonati di altrettante carte di pagamento e disponibili all’uso fraudolento.

 

Il materiale sequestrato risultava strumentale per il compimento dell’intero iter delittuoso: dalla produzione degli apparecchi “Skimmer”, completi di tutti i componenti, all’acquisizione fraudolenta dei codici delle carte Bancomat, alla registrazione degli stessi su supporto magnetico vergine, per arrivare alla “riscossione ” agli sportelli Bancomat.

Catana Marian Mihaita, trentenne romeno, risulta già gravato da precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona.

Alterazione e indebito utilizzo di carte bancomat al fine di trarne profitto, installazione di apparecchiature atte ad intercettare dati informatici e per porto abusivo d’arma i reati che l’hanno condotto in carcere.