Estorsione, rapina aggravata e

continuata, lesioni, minacce: sono le accuse a carico di tre

ragazzi di Chieti, due di 16 anni e uno di 17, arrestati dalla

Squadra Mobile in esecuzione di altrettante ordinanze di

custodia cautelare.

   Le indagini della Polizia – partite dalle confidenze fatte a

un poliziotto di quartiere da una delle vittime – hanno portato

alla luce episodi di violenza consumati nelle scuole, alla Villa

Comunale e nella centralissima piazza San Giustino.

   Il questore di Chieti, Alfonso Terribile, e il dirigente

della Mobile, Paolo Monnanni, in conferenza stampa hanno

definito il fenomeno “allarmante” per la giovane età delle

vittime e degli autori del reato, che hanno agito “come se

avessero alle spalle una lunga carriera criminale”. Sono 14 gli

episodi accertati finora, 25 le vittime. Fatti che il questore

ha definito “agghiaccianti”: ragazzi fatti inginocchiare,

picchiati, completamente sottomessi affinché consegnassero

soldi, chiavi del motorino, macchine fotografiche.

   “Le vittime non denunciavano mai e sono pochissimi i casi in

cui le vittime si sono confidate con i genitori, tanto che, nel

corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti oggetti il cui

furto non era mai stato segnalato, e questo è grave” ha

sottolineato il questore. “E’ un fenomeno che non va

sottovalutato – ha aggiunto -. Siamo convinti che la sua portata

sia ben più vasta”.

   Secondo quanto riferito dalla Polizia, i tre arrestati

avevano abbandonato la scuola: adesso due di loro si trovano nel

carcere minorile di Roma, uno è agli arresti domiciliari.

(ANSA).